Roy Colt & Winchester Jack

ITALIA 1970
Roy Colt, un ex-fuorilegge che ha militato nella banda di Winchester Jack, assume la carica di sceriffo di Karton City. Allorché Winchester, alleatosi con un altro bandito chiamato "il Reverendo", assalta la banda di Karton City e si impossessa della mappa che indica il luogo dove è nascosto un favoloso tesoro indiano, Colt si lancia sulle tracce del fuorilegge, deciso a recuperare la preziosa carta. Intanto, tra le due bande associate non tarda a scoppiare una accanita lotta per il possesso della mappa e il beneficio esclusivo del tesoro cui essa fa riferimento. Alla fine degli scontri, sopravvivono soltanto "il Reverendo", Winchester e la compagna di questi, una ragazza indiana di nome Manila. Con la collaborazione forzata di Colt, caduto loro prigioniero, i tre riescono a ritrovare il tesoro nascosto...
SCHEDA FILM

Regia: Mario Bava

Attori: Brett Halsey - Roy Colt, Charles Southwood - Winchester Jack, Marilù Tolo - Manila, Teodoro Agrimi - "Reverendo", Isa Miranda - "Mammola" Lizzy, Mauro Bosco - Bellatreccia, Federico Boido - Boido, Piero Morgia - Hoyt, Franco Pesce - Vecchietto, Vincenzo Crocitti - Sordo, Giorgio Gargiullo - Samuel, Bruno Corazzari, Guido Lollobrigida, Leo De Nobili, Maurizio Laureri

Soggetto: Mario Di Nardo

Sceneggiatura: Mario Di Nardo

Fotografia: Antonio Rinaldi, Emilio Varriano - operatore

Musiche: Piero Umiliani

Montaggio: Olga Pedrini

Scenografia: Giulia Mafai, Oscar Capponi - assistente

Arredamento: Francesco Cuppini

Suono: Giulio Feliciani

Aiuto regia: Lamberto Bava

Altri titoli:

Colt e Wincester Jack

Roy Colt e Winchester Jack

Roy Colt and Winchester Jack

Drei Halunken und ein Halleluja

Durata: 85

Colore: C

Genere: WESTERN

Specifiche tecniche: PANORAMICA, EASTMANCOLOR

Produzione: P.A.C. (PRODUZIONE ATLAS CINEMATOGRAFICA), TIGIELLE 33

Distribuzione: P.A.C.

NOTE
- MAESTRO D'ARMI: BRUNO UKMAR.
CRITICA
"Il tentativo di ravvivare con una serie di trovate umoristiche gli ovvii sviluppi del racconto si rivela del tutto inadeguato per la banalità delle invenzioni e la mediocrità della realizzazione." ('Segnalazioni Cinematografiche', vol. 70, 1971)