Rosso Malpelo

ITALIA 2007
Rosso Malpelo è uno dei tanti bambini che lavora in miniera. Povero e malvisto per il colore rosso di faccia e capelli, alla morte del padre viene abbandonato anche da madre e sorelle. Rimasto solo al mondo, Rosso Malpelo stringe amicizia con Ranocchio, un suo compagno di lavoro. Purtroppo, anche Ranocchio lo abbandona a causa di una grave malattia e così Rosso Malpelo, convinto che ormai non ci sia più nessuno a cui importi qualcosa di lui, accetta di andare a lavorare nella galleria più pericolosa della miniera.
SCHEDA FILM

Regia: Pasquale Scimeca

Attori: Antonio Ciurca - Rosso Malpelo, Omar Noto - Ranocchio, Marcello Mazzarella - Mastru misciu, Vincenzo Albanese - Zio Mommu, Raffaella Esposito - Santina, Alessandra Lenza - Annetta, Gaspare Cucinella - Mendicante, Melino Imparato - Mendicante, Sara Favarò - Cantante, Maurizio Battista - Picconiere, Lucia Sardo - Nonna, Nonò Salomone - Cantante, Rosario Minardi - Papà di Ranocchio, Alice Iacopelli - Bambina, Franco Scaldati - Mendicante, Attilio Ferrara - Ingegnere, Marinella Compagnone - Mamma di Ranocchio

Soggetto: Giovanni Verga - novella, Pasquale Scimeca

Sceneggiatura: Pasquale Scimeca, Nennella Buonaiuto

Fotografia: Duccio Cimatti

Musiche: Miriam Meghnagi

Montaggio: Babak Karimi

Scenografia: Paolo Previti

Costumi: Grazia Colombini

Durata: 90

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.85)

Tratto da: novella omonima di Giovanni Verga

Produzione: ARBASH SOCIETÀ COOPERATIVA, ENTE PARCO MINERARIO DI FLORISTELLA GROTTACALDA, POR SICILIA

Data uscita: 2007-11-19

NOTE
- FUORI CONCORSO ALL'ALBA INTERNATIONAL FILMFESTIVAL (2007).
CRITICA
"Nel suo piccolo (produttivo) anche Scimeca ha osato, come il Faenza dei 'Viceré', laddove Visconti non era arrivato. Ispirandosi alla novella di Giovanni Verga (ma innestandovi anche suggerimenti provenienti da Capuana e da De Roberto) che racconta le condizioni di vita disumane dell'infanzia sfruttata nelle miniere siciliane di un secolo fa. A sua volta Scimeca racconta, facendo ricorso al nostro e al suo patrimonio culturale ma senza preoccuparsi troppo se un ragazzino del suo film calza scarpe da ginnastica di oggi, qualcosa che ha cessato di esistere qui (e non da moltissimi anni) ma che continua ad esistere altrove." (Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 23 novembre 2007)