Ispirato alla storia vera di Mirco Mencacci, uno dei migliori montatori del suono in Italia, il film è ambientato in Toscana nei primi anni '70. Il piccolo Mirco a soli 10 anni è un grande appassionato di cinema. Purtroppo, in seguito a un incidente, perde la vista e, considerato per legge portatore di handicap, non può frequentare la scuola pubblica. I genitori quindi sono costretti a farlo ospitare in un istituto per non vedenti a Genova. Qui, Mirco trova un vecchio registratore a bobine e con un po' di pratica inizia a montare una serie di favole sonore fatte solo di rumori. Tuttavia, gli istitutori non vedendo di buon'occhio la passione di Mirco, tentano in ogni modo di porre termine al suo hobby, ma il bambino non si perde d'animo e decide di coinvolgere altri ragazzi in una scappatella notturna. Dopo la sua bravata, Mirco viene espulso, ma un'intera città si mobilita per aiutarlo.
SCHEDA FILM
Regia: Cristiano Bortone
Attori: Luca Capriotti - Mirco, Paolo Sassanelli - Don Giulio, Marco Cocci - Ettore, Simone Colombari - Achille, Rosanna Gentili - Teresa
Soggetto: Cristiano Bortone
Sceneggiatura: Cristiano Bortone, Monica Zapelli, Paolo Sassanelli
Fotografia: Vladan Radovic
Musiche: Ezio Bosso
Montaggio: Carla Simoncelli
Scenografia: Davide Bassan
Costumi: Monica Simeone
Effetti: Stefano Marinoni
Durata: 96
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Produzione: ORISA PRODUZIONI
Distribuzione: LADYFILM - DVD IN UNA VERSIONE SPECIALE CON AUDIODESCRIZIONE PER NON VEDENTI (2008)
Data uscita: 2007-03-09
TRAILER
NOTE
- EVENTO SPECIALE 'UNICEF' ALLA I^ EDIZIONE DI 'CINEMA. FESTA INTERNAZIONALE DI ROMA' (2006) NELLA SEZIONE 'ALICE'.
- PREMI: DAVID GIOVANI 2007, MIGLIOR FILM E MIGLIOR REGIA AL 13° PALM BEACH FILM FESTIVAL (2008), MIGLIOR FILM, MIGLIOR COLONNA SONORA, MIGLIOR SCENEGGIATURA E UN PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA PER LA RECITAZIONE DEI BAMBINI AL SYRACUSE INTERNATIONAL FILM FESTIVAL 2008.
-
CRITICA
"Ispirato alla storia di Mirco Mencacci, noto montatore del suono del cinema italiano (da Ozpetek a Giordana), 'Rosso come il cielo' di Cristiano Bortone è un piccolo film che conquista per l'onestà e la pulizia dello stile del racconto. (...) Mai patetico, edificante o smielato, 'Rosso come il cielo' scorre con aggraziata semplicità, avvalendosi di un indovinato cast in cui spiccano il piccolo protagonista Luca Capriotti e l'illuminato sacerdote Paolo Sassanelli. Per in parlare del suggestivo 'sound design' a cura dello stesso Mencacci." (Alessandra Levantesi, 'La Stampa', 9 marzo 2006)
"'Rosso come il cielo', quarta regia di Cristiano Bortone, vivace autore, produttore e talent scout. E' anche una storia vera perché quel ragazzo si chiamava Mirco Mencacci e oggi è fra i migliori montatori del suono del cinema italiano. Ma per farcela il piccolo Mirco dovette lottare, scoprendo grazie a un registratore le mille voci della Natura per poi realizzare con gli altri allievi una specie di audio-racconto che ispira una delle molte scene irresistibili di questo film fin troppo cauto ed equilibrato ma anche toccante e a tratti sorprendente. Vedi la folle corsa in bici con Mirco che dopo il capitombolo sfiora col dito la ferita della ragazzina, momento di erotismo infantile appena accennato ma fortissimo. O la miracolosa fusione fra le lotte dei ragazzi dell'Istituto e i consigli di fabbrica di Genova, che imposero la vittoria finale. Fiaba dunque, ma fiaba vera. Istruttiva e formativa come un 'Cuore' moderno. Con uno straordinario cast di non vedenti a eccezione del piccolo protagonista Luca Capriotti." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 9 marzo 2007)
"Onore a questo piccolo, minuscolo, film italiano. In mezzo a un generale abuso di ricorso a 'storie vere' che non nobilitano ma casomai denunciano l'impotenza creativa del cinema, qui il regista-produttore Cristiano Bortone e i suoi coautori hanno fatto bene a rendere omaggio alla storia vera di Mirco Mencacci, affermato montatore del suono del cinema italiano, non vedente. (...) Piccolo, povero di mezzi, qua e là traballante soprattutto quando esce fuori dal mondo adulto. Ma anche toccante e poetico." (Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 9 marzo 2007)
"Ovviamente la cosa basilare di questa biografia è che si tratta di una storia vera, quella di Mirco Mencacci, oggi uno dei migliori tecnici del suono del nostro cinema, un collaboratore di Özpetek e Giordana. Eppure non ci vede (...) Miracolosamente girato tra molti bambini davvero non vedenti, il film racconta gli sforzi del ragazzo per impadronirsi attraverso i suoni del mondo circostante e i suoi sforzi per registrare i rumori della vita e quelli delle stagioni sono la cosa migliore di un nobile racconto che non indugia mai nella retorica e che potrebbe avere, se qualcuno ci pensa, una ottima audience in tv, anche per un piccolo protagonista dotatissimo, Luca Capriotti." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 9 marzo 2007)
"Orgoglio senza pregiudizio. Questo vuole insegnarci 'Rosso come il cielo', tenerissima favola sui non vedenti che dimostra come l'handicap fisico possa diventare, davvero e non solo nel politically correct, una diversa abilità. (...) Bortone ha scelto un altro registro e raccontato la sua avventura: quella di aver lavorato alla storia di un amico che considera un eroe, con un cast di bambini in gran parte non vedenti (scelta coraggiosa, sua e dell'ottimo cast tecnico), di essere piombato in una realtà che non immaginava e che ora ama. Se si applaude Ozpetek, che non esce dalla sua cucina, allora meglio Bortone che con belle idee come la favola sonora e con frasi semplici (...) ci apre gli occhi su chi vive nel buio. Continua nel suo percorso di film che parlano, svelano, cercano di cambiare qualcosa e ci fa capire che a vivere bendati siamo noi
'normali', schiavi di compassionevoli pregiudizi." (Boris Sollazzo, 'Liberazione', 9 marzo 2007)
"Mirco Mencacci è un affermato montatore sonoro del cinema italiano. È cieco e 'Rosso come il cielo' di Cristiano Bortone è ispirato alla sua infanzia segnata da un incidente casalingo in seguito al quale perse la vista. (...) Nonostante qualche caduta didascalica e un uso un po' televisivo delle manifestazioni operaie che scandivano le tensioni sociali di quegli anni, Bortone si muove tra la delicatezza di Truffaut e la durezza di Giordana e riesce a comunicare la forza evocativa delle sonorità, senza trascurare le implicazioni sociopolitiche della vicenda di Mirco (l'abolizione nel '75 degli istituti che ghettizzavano i non vedenti)." (Alberto Castellano, 'Il Mattino', 10 marzo 2007)
"Un piccolo, toccante mélo familiare interpretato da bambini che recitano come attori veri (a cominciare dal protagonista Luca Capriotti). Cristiano Bortone, il regista, ha fatto il salto da documentari militanti e polemici (come lo straordinario 'L'erba proibita', sulla marijuana e i suoi 'nemici') a un film di genere e di sentimenti con bella perizia. Speriamo che 'Rosso come il cielo' trovi un suo pubblico: sicuramente andrebbe visto (e ascoltato) in tutte le scuole d'Italia." (Alberto Crespi, 'L'Unità', 9 marzo 2007)