ROMANZO DI UN GIOVANE POVERO

ITALIA 1995
Il trentenne Vincenzo Persico, laureato in lettere, vive con la madre che tenta in ogni modo, avendo una modesta pensione, di camuffare la loro indigenza. Anche le ultime lezioni private cessano e forse solo il tipografo Pieralisi, anziano amico del padre defunto, potrà fare qualcosa per lui. Mentre la sua ex fidanzata, Andreina, tenta invano di mettersi in contatto con lui, il vecchio coinquilino, Bartoloni, gli confida di non sopportare più la vecchia e grassa moglie tedesca, Karline Ananas, ex star del varietà, ormai ridotta ad un donnone semiparalizzato ed astioso che lo tiranneggia. Il vecchio chiede addirittura a Vincenzo di eliminargli la moglie, offrendogli trenta milioni, di cui un giorno, invitandolo a casa sua, gli mostra il nascondiglio. Frattanto il tipografo Pieralisi ha assunto il giovane che, con il denaro dell'anticipo, regala un televisore alla mamma e riprende il rapporto con Andreina, che lo trasporta felice col suo motorino fino a che la polizia non lo arresta. Karline è morta dopo essere precipitata dal balcone e Vincenzo viene ritinuto colpevole in quanto in casa sua sono stato trovati i trenta milioni della donna. Vincenzo sostiene che è stato Bartoloni a darglieli mentre era sceso in cantina per ripristinare l'interruttore generale dell'impianto elettrico. Bartoloni nega la circostanza, che però viene confermata da un'inquilina maniaca. Indirettamente anche il tipografo asserisce di aver visto i due giovani allontanarsi dal negozio in motorino, come asserisce Andreina, il cui alibi viene però rifiutato inspiegabilmente da Vincenzo. Un confronto con Bartoloni non fa procedere le indagini, anche se il procuratore Moscati elebora un'ipotesi di colpevolezza di Bartoloni, perchè ha scoperto la passione di questi per la bella ed ignara panettiera Marcella e perchè questi è rimasto frustrato dal matrominio di lei. La reticenza di Persico, che sembra addirittura contento di starsene in galera, impedisce al giudice ulteriori passi. Il giovane del resto ha realizzato il suo sogno di insegnare: ormai i suoi allievi sono un gruppo di immigrati reclusi.
SCHEDA FILM

Regia: Ettore Scola

Attori: Rolando Ravello - Vincenzo Persico, Alberto Sordi - Signor Bartoloni, Mario Carotenuto - Signor Pieralisi, Isabella Ferrari - Andreina, Renato De Carmine - Avv. Cantini, Gianfelice Imparato - Aiuto Sost. Proc. Finelli, André Dussollier - Sost. Proc. Moscati, Aida Billarelli - Signora Bartoloni, Gea Martire - Inquilina Folle, Enzo Monteduro - Avv. Di Peggio, Sara Franchetti - Madre Di Vincenzo, Barbara D'Urso - Mamma Di Uno Studente, Gloria Sirabella - Signorina Marcella

Soggetto: Ettore Scola

Sceneggiatura: Ettore Scola, Giacomo Scarpelli, Silvia Scola

Fotografia: Franco Di Giacomo

Musiche: Armando Trovajoli

Montaggio: Raimondo Crociani

Scenografia: Luciano Ricceri

Durata: 118

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: SCOPE A COLORI

Produzione: MASS FILM, STUDIO EL, MATOPIGIA, ROMA - LES FILM ALAIN SARDE, PARIGI

Distribuzione: ISTITUTO LUCE - 20TH CENTURY FOX HOME ENTERTAINMENT

NOTE
- PRESENTATO IN CONCORSO ALLA LII MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA (1995). - COPPA VOLPI A ISABELLA FERRARI PER MIGLIORE INTERPRETE NON PROTAGONISTA (EX AEQUO CON IAN HART (PER IL FILM 'NOTHING PERSONAL' DI THADDEUSS O'SULLIVAN) - ULTIMO RUOLO PER MARIO CAROTENUTO, IL TIPOGRAFO ALL'ANTICA.
CRITICA
"E' molto bello "Romanzo di un giovane povero". L'ennesima prova della sensibilità di Scola a calarsi nei sentimenti comuni ed eccezionali della gente, restituendoli con garbo e misura come sommesse emozioni. Senza con questo rinunciare al piacere della messa in scena, del tocco sapido, del gusto di far recitare gli attori. E in questo gli rendono il compito facile il bravissimo Rolando Ravello (Vincenzo), Sara Franchetti (la mamma) e persino un'Isabella Ferrari (la fidanzata) sempre più impegnata, e con buoni risultati - a far davvero l'attrice (tanto da ricevere a Venezia l'Osella riservata alla "non protagonista"). E infine un grande, grandissimo, strepitoso Sordi". ("Secolo XIX", Fausto Serra, 30/9/95) "Qualche battuta felice la si ascolta - specie, appunto, se è Sordi a pronunciarla - qualche figuretta di contorno suscita coinvolgimenti e simpatia (un vecchio tipografo senza lavoro, una graziosa panettiera cui il vecchio ma ancora arzillo pensionato fa gli occhi dolci) e verso la fine quelle soluzioni sospese e quella voluta assenza di risposte provocano qualche curiosità, ma, nonostante i modi di rappresentazione che puntano decisamente sulla cronaca realistica, tutto resta smorto e quasi atono, con scarsi appigli sia per divertire, quando i climi volgono alla commedia, sia per favorire tensioni, quando tenta di farsi avanti il "giallo". Al centro però c'è Sordi che da solo basta a fare un film. ("Il Tempo", Gian Luigi Rondi, 2/10/95)