In una cittadina tranquilla vengono assassinate cinque donne in due mesi. I delitti e le situazioni che li precedono si assomigliano: mogli di personaggi importanti prima fotografate in circostanze compromettenti con i loro amanti, poi assassinate e orrendamente straziate e cosparse con le fotografie nelle quali è stato cancellato il volto dell'uomo. I sospetti si appuntano su bersagli sbagliati: Gastone il preparatore di cadaveri all'Istituto di Medicina Legale tipo allucinato ché ad ogni cadavere manipolato esplode in agghiaccianti risate di soddisfazione professionale il quale possiede una linda casetta e un gabinetto fotografico e nessuna ragazza ha voluto sposarlo per via della sua professione; l'avvocato Paolo Santangeli la cui moglie è fra le vittime dispone però di un alibi ineccepibile: la polizia annaspa nel buio il questore è allarmatissimo per la potenza finanziaria o politica delle famiglie colpite e per le indiscrezioni e l'impazienza della stampa. Il commissario Capuana capo della squadra mobile architetta la falsa confessione di un falso assassino con lo scopo di far saltare fuori il vero. Il quale in effetti si fa vivo e gli assassina la moglie, amante del nipote. Ma Capuana ricollegando indizi e intuizioni riesce a trovarsi sul posto in tempo per uccidere il maniaco-giustiziere: è l'insospettato professor Casali; capo perito nell'Istituto di Medicina Legale.
SCHEDA FILM
Regia: Roberto Bianchi Montero
Attori: Femi Benussi, Angela Covello, Farley Granger, Annabella Incontrera, Sylva Koscina, Fabrizio Moresco, Krista Nell, Andrea Scotti, Silvano Tranquilli, Chris Avram
Soggetto: Italo Fasan, Luigi Angelo
Sceneggiatura: Italo Fasan, Luigi Angelo, Roberto Bianchi Montero
Fotografia: Fausto Rossi
Musiche: Giorgio Gaslini
Montaggio: Rolando Salvatori
Durata: 103
Colore: C
Genere: POLIZIESCO
Specifiche tecniche: PANORAMICA EASTMANCOLOR
Produzione: PCR
Distribuzione: REGIONALE
NOTE
- LA REVISIONE MINISTERIALE DEL 13/09/2018 HA ELIMINATO IL DIVIETO DI VISIONE AI MINORI DI 18 ANNI.
CRITICA
Ben poco da dire su questo film di modestissimo artigianato, intricato quanto basta per irritare quegli spettatori che non si divertono a farsi prendere in giro, privo di qualsiasi spunto per qualsiasi riflessione, ricco invece di nudità, situazioni scabrose oltre che irregolari, congiungimenti carnali di sfacciata e disgustosa evidenza, sadiche uccisioni. In questo clima i riferimenti ai vizi della cosiddetta alta società e il ruolo di moralizzatore attribuito all'assassino sono pressoché pleonastici. (Segnalazioni Cinematografiche).