Ai primi del '900, la giovane aristocratica americana Isabel Archer, rimasta orfana, vive nella sontuosa dimora inglese dello zio materno, Mister Touchett, insieme al figlio di questi, Ralph, un autentico gentiluomo, intelligente e sensibile, ma di salute cagionevole, del quale diventa amica. Sempre elegantissima e subito in linea con gli impeccabili rituali dell'aristocrazia inglese (ricevimenti, passeggiate, tè, serate musicali, conversazioni da salotto), Isabel è interessata contemporaneamente a tre pretendenti che chiedono la sua mano, ma rifiuta di scegliere, finché un'amica, Madame Merle, con sapienti raggiri e insistenti motivazioni, riesce a convincerla a sposare il presuntuoso Gilbert Osmond, un artista dilettante. Le giornate di Isabel, in apparenza movimentate da ricevimenti, interessi mondani, vita elegante ed invidiabile di donna piena di diversivi piacevoli, si trasformano gradatamente in crudele schiavitù e irrimediabile infelicità avendo scoperto sia il tradimento di Osmond (che la tiranneggia, ma continua, anche dopo il matrimonio, ad essere l'amante di Madame Merle, da cui ha avuto una figlia, ora collegiale) sia la sua avidità di denaro e il suo comportamento di padre-padrone nei confronti della giovanissima Pansy. L'infelicità di Isabel è al culmine quando il marito si oppone alla partenza di lei per rivedere l'amato cugino Ralph, ormai in fin di vita. Isabel trova la forza di ribellarsi e di riprendere la propria libertà. Accanto a Ralph la donna scopre in brevi momenti di intensa tenerezza che era lui il suo vero amore. Decisa a rimanergli fedele fin oltre la morte, Isabel non fa più ritorno al tirannico Osmond.
SCHEDA FILM
Regia: Jane Campion
Attori: Nicole Kidman - Isabel Archer, John Malkovich - Gilbert Osmond, Barbara Hershey - Madame Merle, Mary-Louise Parker - Henrietta Stackpole, Martin Donovan - Ralph Touchett, Shelley Winters - Sig.ra Touchett, Richard E. Grant - Lord Warburton, Shelley Duvall - Contessa Gemini, Christian Bale - Edward Rosier, Viggo Mortensen - Caspar Goodwood, Valentina Cervi - Pansy Osmond, John Gielgud - Mister Touchett, Roger Ashton-Griffiths - Bob Bantling, Catherine Zago - Madre Superiora, Laura Pestellini
Soggetto: Henry James - romanzo
Sceneggiatura: Laura Jones
Fotografia: Stuart Dryburgh
Musiche: Wojciech Kilar
Montaggio: Veronika Jenet
Scenografia: Janet Patterson
Arredamento: Bruno Cesari - in Italia
Costumi: Janet Patterson
Effetti: Fabio Traversari, Mark Nelmes, Dean Yurke
Durata: 142
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: SUPER 35 - SCOPE
Tratto da: liberamente tratto dal romanzo omonimo di Henry James
Produzione: MONTY MONTGOMERY, STEVE GOLIN PER POLYGRAM FILMED ENTERTAINMENT, PROPAGANDA FILMS
Distribuzione: UIP (1996) - RCS FILMS & TV
NOTE
- REVISIONE MINISTERO NOVEMBRE 1996.
CRITICA
"Molto curato nell'ambientazione, gli arredi, le suppellettili, i costumi, le consuetudini, il film si presenta formalmente in una bellezza e una ricercatezza che rasenta lo stucchevole. Intensa la recitazione di Nicole Kidman, la quale esprime in pieno il temperamento altalenante di lady Isabel e le scelte sbagliate che le renderanno la vita infelice. La protagonista è prigioniera della propria illusione di libertà che la irretisce nell'intrigo di falsità, convenzioni, cerimoniali, comportamenti controllati e irreprensibili che le negano ogni spontaneità, rendendola sensibile solo al denaro che può garantirle quel genere di vita dispendioso e lussuoso, e al prestigio di una posizione sociale privilegiata. Incontra una tirannia puntigliosa, mascherata da blandizie, violenza psicologica e fisica, solitudine e disperazione." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 122, 1996)
"In questo impianto classico, Jane Campion è forse meno originale che nelle sue visionarie 'Lezioni di piano'. Ma non è meno profonda ed emozionante - e non manca di riservarsi qualche tocco bizzarro, per esempio il Grand Tour di Isabel girato come una comica cinematografica, o l'ironica materializzazione della sua ossessione amorosa per Osmond: la zampata di una regista moderna su un monumento letterario che grazie a lei ci parla anche dell'oggi." (La Repubblica, Irene Bignardi, 19/10/96)