Durante la Guerra Civile americana, Inman, un soldato confederato ferito, intraprende un viaggio pericoloso per ritornare al suo paese d'origine, "Cold Mountain", e riabbracciare Ada, la donna di cui è innamorato e da cui la guerra lo ha portato via. Lei nel frattempo - dopo la morte del padre - sta imparando a condurre la fattoria di famiglia insieme alla giovane e indomita Ruby.
SCHEDA FILM
Regia: Anthony Minghella
Attori: Jude Law - Inman, Nicole Kidman - Ada, Renée Zellweger - Ruby Thewes, Natalie Portman - Sara, Brendan Gleeson - Stobrod, Donald Sutherland - Monroe, Philip Seymour Hoffman - Veasey, Giovanni Ribisi - Junior, Charlie Hunnam - Bosie, Ray Winstone - Teague, Jena Malone, Kathy Baker - Sally Swanger, Eileen Atkins - Maddy, Lucas Black - Oakley, Christopher Fennell - Acton Swanger, James Gammon - Esco Swanger, Trey Howell - Macellaio, Kristen Laprade - Gracie, Taryn Manning - Shyla, Jen Pagar - Dolly, Ben Allison - Rourke, Mark Jeffrey Miller - Sheffield, James Rebhorn - Dottore, William Roberts - Grayling, Erik Smith - Ellis Swanger, Melora Walters - Lila, Jack White - Georgia, Ethan Suplee - Pangle, J. Damon Hendrix - Soldato ferito sul campo, Robin Mullins - Sig.ra Castlereagh, Emily Deschanel - Infermiera, Jay Tavare - Nuotatore
Soggetto: Charles Frazier
Sceneggiatura: Anthony Minghella
Fotografia: John Seale
Musiche: Gabriel Yared
Montaggio: Walter Murch
Scenografia: Dante Ferretti
Arredamento: Francesca Lo Schiavo
Costumi: Carlo Poggioli, Ann Roth
Effetti: Robert Vazquez, Trevor Wood, Double Negative, Framestore CFC
Durata: 152
Colore: C
Genere: DRAMMATICO ROMANTICO GUERRA
Tratto da: romanzo omonimo di Charles Frazier
Produzione: MIRAMAX, BONA FIDE PRODUCTIONS, MIRAGE ENTERPRISES
Distribuzione: BUENA VISTA INTERNATIONAL ITALIA (2004)
Data uscita: 2004-02-13
TRAILER
NOTE
- OSCAR E GOLDEN GLOBE 2004 A RENEE ZELLWEGER COME MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA.
CRITICA
"Innamorato del grande cinema epico di una volta, Minghella posa a nuovo David Lean. Ma il regista di 'Lawrence d'Arabia' e del 'Dottor Zivago' non avrebbe mai usato mezzi tanto facili. E avrebbe suggerito al suo protagonista un paio d'espressioni in più oltre l'occhio smarrito di chi ne ha viste e fatte troppe. Tanto più che in 155 minuti si guarda spesso l'orologio, malgrado comprimari di lusso come Donald Sutherland, Philip Seymour Hoffman, prete lascivo. E Brendan Gleeson, genitore pusillanime di Ruby riscattato da una tardiva vocazione musicale. Forse il personaggio più riuscito di questa epopea tratta dal romanzo omonimo di Charles Frazier. In cui tutti sono sempre troppo belli e troppo sani per crederci (che denti bianchi, a Cold Mountain...). Anche se curiosamente il regista dice di aver proposto alla troupe un solo modello: 'L'albero degli zoccoli' di Ermanno Olmi." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 6 febbraio 2004)
"Fin dall'apparizione del best seller di Charles Frazier questa saga della Guerra Civile è stata accostata a 'Via col vento', ma è una cosa ben diversa. (...) Nell'adattare un romanzo di 500 pagine in cui un incontrollato fiume di parole intorbida l' ispirazione, Minghella ha realizzato un film stringato e nitido appena contaminato da un vago manierismo. Fra i protagonisti spiccano il tormentato Jude Law e la bizzarra Renée Zellweger come serva pragmatica, mentre Nicole Kidman soffre di un personaggio sfocato. A causa però di talune violenze atroci, che coinvolgono i bambini, il film non riesce a farsi amare; ed è perciò che un successo di stima non si è trasformato in successo di massa." (Tullio Kezich, 'Il Corriere della Sera', 6 febbraio 2004)
Una volta capitalizzata quella che è destinata a diventare una sequenza da antologia, 'Ritorno a Cold Mountain' non offre molto di più, quasi avesse esaurito tutta l'energia nello sforzo iniziale. (...) Quanto la sequenza di guerra è folgorante, altrettanto languenti e ripetitive risultano le altre; sia nella variante romantica dell'idillio, sia nelle situazioni di ferocia, qualche volta gratuite, che si dipanano lungo le due ore e mezza abbondanti del film. Il tutto sullo sfondo di un pacifismo generico che vorrebbe rinfrescare il colore a un melodramma vecchia-maniera dove due star su tre (Law e Kidman), si prendono troppo sul serio, la terza (Zellweger) non abbastanza." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 13 febbraio 2004)