"Tortorella" è una generica di Cinecittà, che per vivere fa delle piccole parti, ma si dà delle arie da diva. L'ultimo giorno dell'anno riceve un invito a cena da una comitiva di conoscenti che, essendo in tredici, vogliono evitare il numero infausto. Quando l'arrivo di altri ospiti rende inutile la sua presenza, Tortorella viene piantata in asso. Per non restare sola, s'accompagna ad Umberto, un ex attore di infimo ordine, che le fa la corte. Questi però ha promesso la sua collaborazione a Lello, un borseggiatore, che vuole approfittare della confusione della notte di San Silvestro per tentare qualche colpo. Accade così che la donna, che non sa nulla di tutto questo, si trovi immischiata nei maneggi di Umberto e Lello. Quest'ultimo per evitare che Tortorella scopra la verità, finge di essere innamorato di lei, e la donna finisce col ricambiare sinceramente l'affetto. Ma la sua presenza manderà regolarmente all'aria i disegni del ladro e del suo rassegnato compare. All'alba, i tre vengono cacciati in malo modo da una casa nella quale s'erano introdotti. Umberto vorrebbe aprire gli occhi a Tortorella, ma la donna è troppo innamorata per poter ammettere che Lello si prenda gioco di lei. Quando lo vede entrare in chiesa, lo crede in preda al rimorso: lo sorprende invece nell'atto di rubare una preziosa collana dal collo della statua della Vergine. Scoperto il furto, Tortorella s'addossa la colpa e finisce in prigione. Uscirà il giorno di Ferragosto: Umberto, il suo vecchio amico e corteggiatore, sarà lì ad attenderla.
SCHEDA FILM
Regia: Mario Monicelli
Attori: Anna Magnani - Gioia, detta "Tortorella", Totò - Umberto, detto Infortunio, Ben Gazzara - Lello, Fred Clark - L'americano, Edy Vessel - Milena, Mac Ronay - Alfredo, autista della metropolitana, Toni Ucci - Amico di Milena, Carlo Pisacane - Il nonno di Gioia, Fanfulla - Spizzico, Rik Von Nutter - Giovane aristocratico tedesco, Marcella Rovena - Padrona della pensione, Kurt Polter - Franz, Gianni Bonagura - Presentatore al "Milleluci", Anna Campori - Moglie di Alfredo, Peppino De Martino - Colombini, Dori Dorika - Signora derubata, Gina Rovere - Mimì, John Francis Lane - Un cameriere, Leopoldo Valentini - Controllore, Donatella Turri, Mara Ombra, Alberto De Amicis
Soggetto: Alberto Moravia - racconti
Sceneggiatura: Suso Cecchi d'Amico, Age , Furio Scarpelli, Mario Monicelli
Fotografia: Leonida Barboni, Aiace Parolin - operatore
Musiche: Lelio Luttazzi
Montaggio: Adriana Novelli
Scenografia: Piero Gherardi
Costumi: Piero Gherardi
Aiuto regia: Mario Maffei
Altri titoli:
Larmes de joie
Durata: 106
Colore: B/N
Genere: DRAMMATICO COMMEDIA
Tratto da: racconti 'Risate di Gioia' e 'Ladri in chiesa' di Alberto Moravia
Produzione: SILVIO CLEMENTELLI PER TITANUS
Distribuzione: TITANUS - MONDADORI VIDEO
CRITICA
"Il film, che ha desunto il soggetto da due racconti di Moravia, ha sul principio un tono leggero e sorridente: man mano che la narrazione si sviluppa, il lavoro evolve tentando accenti drammatici, ma in questo trapasso rivela sensibili lacune. Lo studio psicologico dei personaggi si perde troppo spesso in inutili notazioni; il racconto è reso frammentario da non necessarie parentesi." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 48, 1960)