Ricky - Una storia d'amore e libertà

Ricky

2/5
La vita breve di un bebè con le ali. Da uno spunto originale l'occasione mancata dell'ex promessa francese Ozon

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FRANCIA 2009
Katie e Paco sono due persone comuni che quando si conoscono sentono nascere tra loro la magia dell'amore. Tutto ciò finché dalla loro unione nasce Ricky, un bambino del tutto fuori dal comune.
SCHEDA FILM

Regia: François Ozon

Attori: Alexandra Lamy - Katie, Sergi López - Paco, Mélusine Mayance - Lisa, Arthur Peyret - Ricky, André Wilms - Dottore, Maryline Even - Odile, Catherine Jabot - Vicina, Marc Susini - Vicino, Eric Forterre - Macellaio, Jean-Claude Bolle-Reddat - Giornalista, Julien Haurant - Bibliotecario, Pierre Fabiani - Intervistatore, John Arnold - Manager del supermarket, Hakim Romatif - Negoziante

Soggetto: Rose Tremain - racconto

Sceneggiatura: François Ozon, Emmanuèle Bernheim - collaborazione

Fotografia: Jeanne Lapoirie

Musiche: Philippe Rombi

Montaggio: Muriel Breton

Scenografia: Katia Wyszkop

Costumi: Pascaline Chavanne

Effetti: Pascal Molina, Georges Bouchelaghem, BUF

Durata: 90

Colore: C

Genere: DRAMMATICO COMMEDIA

Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.85)

Tratto da: liberamente ispirato al racconto "Moth" di Rose Tremain

Produzione: EUROWIDE FILM PRODUCTION, TEODORA FILM, ROM FOZ, LE PACTE

Distribuzione: TEODORA FILM

Data uscita: 2009-10-09

TRAILER
CRITICA
"François Ozon è un autore francese che ci ha abituato a parecchie sorprese. Con 'Ricky' apre il concorso della Berlinale n 59 e lascia subito interdetti critica e pubblico. (...) Ozon, sulla falsariga del suo lontano 'Sit-com' , carica la presenza deviante del bimbo alato di un surrealismo liberatore per mamma, papà e sorellina, nonché per gli affannati giornalisti in cerca dello scoop volante. Film curioso da accettare senza riserve o da infilare nel sacco delle boiate plateali." (Davide Turrrini, 'Liberazione', 07 febbraio 2009)

"'Ricky' ci è sembrato un piccolo capolavoro. Ozon dice di essersi ispirato a una vecchia, preziosa massima di Luis Buňuel: filmare i sogni come fossero realtà, e la realtà come fosse un sogno. 'Ricky' è un film su un miracolo, ma non è un film cattolico. E' un elogio della diversità in chiave squisitamente laica. Un film rischiosissimo, e miracolosamente riuscito." (Alberto Crespi, 'L'Unità', 7 febbraio 2008)

"Film metafora, della diversità certo, dell'omosessualità forse, della difficoltà di essere liberi nell'istituzione familiare, questa volta, anche 'Ricky', fiaba operaia di François Ozon. Dal libro di Rose Tremain, la storia d'amore tra due proletari sfocia in un bel bebè molto strano. Il Ricky del titolo ha le ali e si mette a volare. Maneggiare la chimica fine come fa Alexandra Lamy (che è Kathy) per lavoro soprattutto se il suo partner è straniero come Sergi Lopez, è piuttosto pericoloso. Non sempre i nostri prodotti sono così angiolescamente rinascimentali." (Roberto Silvestri, 'Il Manifesto', 7 febbraio 2008)

"La scoperta che al neonato che sta rovinando la vita a un'operaia (il compagno l'ha lasciata) stanno spuntando due piccole ali cambia l'atteggiamento della donna, in qualche modo stregata da questa peculiarità. Che il regista prima mostra in chiave realistica, come due poco aggraziate alette di pollo implumi, ma che poi trasforma nella metafora di ogni diversità, affascinante solo che si sia disposti ad accettarla." (Paolo Mereghetti, 'Corriere della Sera', 8 febbraio 2009)