Revenge

Spietato arrivista, Richard Marlow convince l'amante Milly a uccidergli lo zio, Randolph Killenberg, presidente dell'omonima società finanziaria. In seguito a quello che la polizia ritiene un suicidio, le azioni della società ribassano, per cui Richard può acquistarne tante da ottenere la maggioranza in seno al Consiglio d'Amministrazione. Per farlo, si è servito di due milioni di dollari falsi, in cambio di quattrocentomila di quelli veri; ma, al momento di saldare i conti con i gangster che glieli avevano procurati, si dichiara insolvente, incolpando Milly d'esser fuggita col denaro pattuito: la ragazza, in realtà estranea al fatto, viene da costoro uccisa. Riuscito in questo modo a sbarazzarsi della sua complice, Richard cerca di eliminare il fratello Ernest, dichiarato avversario della sua scalata alla Finanziaria Killenberg. Suo concorrente alla presidenza della società è Philip, figlio del defunto Randolph, accanito giocatore carico di debiti. Per comprometterlo con la minaccia di uno scandalo e squalificarlo definitivamente, Richard, fingendo di volerlo aiutare, gli procura dei dollari falsi. Riuscito, nel frattempo, a sposare Marion, sorella di Philip, Marlow costringe la vedova Killenberg ad appoggiare in Consiglio la sua nomina a presidente. Organizzata una festa in suo onore, Philip invita Richard a una gara di tiro al piattello, gli rivela di conoscere tutti i delitti da lui commessi e infine, per vendicare la morte del padre, lo ferisce mortalmente. I familiari presenti, compresa la sorella di Marlow, accettano, pur sapendo la verità, la versione di Philip: la morte di Richard è dovuta a un incidente.