Bob, un giovane architetto da poco rimasto vedovo incontra per caso Grace, una cameriera in un ristorante che grazie a un trapianto cardiaco ha iniziato una nuova vita dopo aver sempre condotto un'esistenza da reclusa. In una Chicago in cui si mescolano tradizioni irlandesi, italiane e polacche, Bob e Grace saranno spinti uno nelle braccia dell'altro da un gruppo agguerrito e protettivo di vicini, amici e parenti.
SCHEDA FILM
Regia: Bonnie Hunt
Attori: David Duchovny - Bob Rueland, Minnie Driver - Grace Briggs, Bonnie Hunt - Megan Dayton, James Belushi - Joe Dayton, Robert Loggia - Angelo Pardipillo, Joely Richardson - Elizabeth Rueland, Chris Barnes - Jeff, William Bronder - Wally Jatczak, David Alan Grier - Charlie Johnson, Brian Howe - Mike, Eddie Jones - Emmett Mcfadden, Carroll O'Connor - Marty O'Reilly, Adam Tanguay - Adam Dayton
Soggetto: Andrew Stern, Samantha Goodman, Don Lake, Bonnie Hunt
Sceneggiatura: Don Lake, Bonnie Hunt
Fotografia: László Kovács
Musiche: Nicholas Pike
Montaggio: Garth Craven
Scenografia: Brent Thomas
Arredamento: Daniel B. Clancy
Costumi: Lis Bothwell
Altri titoli:
Hechizo del corazón
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Durata: 116
Colore: C
Genere: DRAMMATICO ROMANTICO COMMEDIA
Specifiche tecniche: PANAVISION DELUXE, 35MM (1:1.85)
Produzione: JLT PRODUCTIONS, MGM
Distribuzione: UIP, DVD: 20TH CENTURY FOX HOME ENTERTAINMENT (2001)
CRITICA
"David Duchovny, di 'X-Files' è un protagonista impassibile, dedito in memoria della moglie alla creazione di un habitat per il gorilla migliore del giardino zoologico". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 9 giugno 2000)
"Una storia più che romantica, divertente nei suoi eccessi folk, che si segue con piacere se si è infatuati di Duchovny o della sbarazzina Minnie Driver del 'Marito ideale'. Troverete un self service di stereotipi per tutti i gusti e il solito insopportabile folklorismo italiano per cui ancora oggi, all'estero, siamo gli spaghettari: i concertati familiari sono pazzeschi. Sottovoce una splendida colonna sonora, l'unica cui è davvero impossibile resistere". (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 12 giugno 2000)
"Scritto e - diciamo - diretto da Bonnie Hunt che si ritaglia anche un ruolo importante, 'Return to me', dopo un inizio promettente con un plongé mozzafiato che scopre Duchovny sul tetto di un edificio in costruzione, perde l'orientamento e si trasforma in un inutile bignami sul sentimento". (Fabrizio Liberti, 'Film Tv', 15 giugno 2000)
"La calda voce di Dean Martin accarezza i titoli di testa. 'Return to me' non è ancora cominciato, e già lo spettatore si sente invaso da una nostalgica tenerezza. Certo la regista Bonnie Hunt esagera raccontando morti strazianti, cuori trapiantati e incastri del destino. Ma è curioso vedere David Duchovny, con la sua faccia da X Files, alle prese con un amore due volte bello e impossibile; e Minnie Driver la ragazza miracolata, circondata da simpatici vecchioni, è carina. Chiuso da un finalone in una Roma da culto, 'Return to me' può anche far piangere, come solo i brutti film riescono a fare". (Claudio Carabba, 'Sette', 22 giugno 2000)