A Will Graham, che ha lasciato l' F.B.I. inseguito allo scontro quasi mortale con il dottor Lecter, viene chiesto con insistenza di rientrare in servizio per un ultimo compito: rintracciare un brutale assassino già ben noto alla giustizia prima che continui la sua operare. L'assassino è Francis Dollarhyde, o meglio Red Dragon, come ama definirsi, che ora ha messo gli occhi su una giovane donna, Reba, e sta progettando di ucciderla. L'agente Graham farà di tutto per impedire che questo accada ma Red Dragon, per portare a termine il suo piano, riuscirà ad ottenere da Lecter, desideroso di vendetta, informazioni preziose sulla famiglia di Graham.
SCHEDA FILM
Regia: Brett Ratner
Attori: Edward Norton - Will Graham, Anthony Hopkins - Dr. Hannibal The Cannibal Lecter, Ralph Fiennes - Francis Dolarhyde, Emily Watson - Reba Mcclane, Philip Seymour Hoffman - Freddy Lounds, Harvey Keitel - Jack Crawford, Mary-Louise Parker - Molly Graham, Anthony Heald - Dr. Frederick Chilton, Tyler Patrick Jones - Josh Graham, Anthony Reynolds - Agente Rankin, Hillary Straney - Segretaria, Tom Verica - Mr. Leeds
Soggetto: Thomas Harris
Sceneggiatura: Ted Tally
Fotografia: Dante Spinotti
Musiche: Danny Elfman
Montaggio: Mark Helfrich
Scenografia: Kristi Zea
Costumi: Betsy Heimann
Effetti: Ken Pepiot
Durata: 130
Colore: C
Genere: THRILLER HORROR
Tratto da: ROMANZO OMONIMO DI THOMAS HARRIS
Produzione: DINO DE LAURENTIS PRODUCTIONS; SCOTT FREE PRODUCTIONS; METRO GOLDWYN MAYER;, UNIVERSAL PICTURES; UIP
Distribuzione: UIP
Data uscita: 2002-10-25
CRITICA
"E' un fenomeno di feticismo cinematografico. D'altra parte, il feticcio è il cuore del cinema (...) Diluita la devianza del confronto, restano la ripetizione (che rassicura e diverte) della consulenza psico-maniacale di Hannibal e la vera new-entry Fiennes, spinto a imitare la fisica terribilità di De Niro in 'Cape Fear'. Qui contano più gli interpreti della storia. Occhio alla Watson". (Silvio Danese, 'La Nazione', 25 ottobre 2002)
"Il ritorno di Lecter, i rimandi agli altri film, il cast ottimo e abbondante: la formula funziona e il primo atto della saga vince la sua scommessa. Meno sottile del 'Silenzio' meno cupo e efferato di 'Hannibal', 'Red Dragon' vive però nel ricordo degli altri capitoli: appassiona ma cade inevitabilmente nella maniera". (Alberto Anile, 'Tv Sorrisi e Canzoni', 26 ottobre 2002)
"La nuova versione del romanzo ha un cast più ricco del precedente, 'Manhunter. Frammenti di un omicidio' di Michael Mann: Hopkins porta in dote il proprio carisma perverso; Norton gioca, intelligentemente, in sottotono di fronte a lui; Keitel fa il ruvido capo dell'FBI; Ralph Fiennes, nella parte del tormentato assassino seriale, e Emily Watson, in quella di una fanciulla cieca, danno vita ad una struggente love-story. La sceneggiatura di Tally è efficiente, anche se il vezzo dei continui riferimenti a 'Il silenzio degli innocenti' non evita le trappole dell'anacronismo. Belle le immagini di Dante Spinotti, direttore della fotografia anche in 'Manhunter', appropriate le musiche in stile di Bernanrd Hermann. Giusta anche la scelta di suggerire l'orrore, piuttosto che mostrarlo con immagini choc. Eppure 'Red Dragon' ha un problema ed è la regia di Brett Ratner; piatta, illustrativa e senza idee visuali, da far rimpiangere amaramente il cult di Mann. Meglio senz'altro del mediocre 'Hannibal'; però un film di produttore, di 'studio', da vedere con qualche brivido e archiviare rapidamente". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 25 ottobre 2002)
RED DRAGON
"Di fronte alla regia molto tradizionale di Brett Rattner è difficile non ripensare a 'Manhunter', l'originale del 1986 diretto da Michael Mann (…) In 'Red Dragon' si sceglie piuttosto l'esplicito e il barocco e il serial killer ha bisogno delle solite giustificazioni e dell'eccesso fisico, al contrario del timido e spaventoso gigante dell'originale. Diciamo che 'Red Dragon' si adagia senza sforzi nel mito acquisito Lecter / Anthony Hopkins. Ma per chi ama il cinema è gioia pura godersi sullo schermo tutti insieme attori come Hopkins e Ralph Fiennes e i grandissimi Edward Norton e il suo capo Harvey Keitel. Si perdona così la regia di mestiere che perlomeno non fa danni e ci regala quell'ammiccante finale con balzo nel futuro. Anzi nel passato di Hannibal e del cinema". (Piera Detassis,'Panorama', 30 ottobre 2002)
"In effetti, malgrado il prologo inedito scodellato da Harris per l'occasione, il punto forte di 'Red Dragon' non è tanto il duello fra Hannibal/Anthony Hopkins e il detective, ma piuttosto l'imprevedibile relazione che nasce fra l'assassino (Ralph Fiennes) e una giovane cieca fiduciosa (Emily Watson). Suspense, emozione, violenza al diapason. Script di Ted Tally (come 'Il silenzio degli innocenti'), scene di Kristi Zea (idem), foto di Dante Spinotti ('Manhunter'). Tutti eccellenti. Regia solida ma di servizio di Brett Ratner. Il vero 'autore' di 'Red Dragon' è e resta Dino De Laurentiiis". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 25 ottobre 2002)