Vita e morte - avvenuta per avvelenamento da Polonio 210 - dell'ex spia russa Alexander Litvinenko, che ha accusato come mandante del suo avvelenamento il presidente Vladimir Putin. Un documentario che denuncia la dilagante corruzione nel sistema politico in Russia.
SCHEDA FILM
Regia: Andrei Nekrasov, Olga Konskaya
Durata: 53
Colore: C
Genere: DOCUMENTARIO
Produzione: DREAMSCANNER PRODS
NOTE
- FILM DI CHIUSURA AL 60MO FESTIVAL DI CANNES (2007).
CRITICA
"Il film di Nekrassov sull'affaire Livtinenko in fondo si gioca tutto in questa tesi, e nella sua capacità di provarla. I documenti non mancano. Mancano la varietà e in certo modo la qualità, com'è logico poiché Nekrassov opera in una società totalitaria che non lascia tracce o censura le fonti con tutti i mezzi, anche i più violenti, appunto. Di qui l'angoscia che procura paragonata alla vivacità e al divertimento, malgrado tutto, del 'Fahrenheit 9/11' di Michael Moore questa inchiesta pionieristica, minuziosa e ancora imperfetta nel montaggio provvisorio visto a Cannes. Angoscia data non solo dal sospettare come stiano davvero le cose. Ma dal capire quanto sia dura trovare prove certe.Certo, 'Rébellion' scuote perché dice cose tremende. (...) Ma sono (quasi) solo interviste. Parole. O immagini a bassa definizione, come la cassetta in cui un uomo dell'Fsb viene incaricato di far fuori l'oligarca Berezhovsky, o il neonazista in preghiera sulla tomba della sua ragazza. Perfino i brani tratti dai talk show hanno un che di povero, di semiclandestino che ci ricorda quanto l'impero russo sia ancora fuori dal nostro campo visivo, non solo per ragioni di lingua. Nell'era di Internet, la cortina di ferro si è trasferita nel mondo delle immagini. Non è una novità, ma Nekrassov ce lo ricorda con la forza disperata dei pionieri. Che sanno di avere un nemico mortale: l'indifferenza. La stessa che ha spinto diversi giornalisti, sembra incredibile, a lasciare la sala durante il film." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 27 maggio 2007)
"Importante, certo; efficace, forse; avvincente, per niente. Ecco in sintesi il giudizio su 'Rebellion - The Litvinenko Case', il documentario girato da Andrei Nekrasov e Olga Konskaia per smascherare le manovre di Putin e addebitargli la fine dell'omonimo ex agente del Kgb morto per avvelenamento da polonio. Tutta la prima parte si risolve in un autoritratto dello stesso Nekrasov, che si prende per Tarkovski e infioretta le rivelazioni con un molesto compiacimento artistico; la seconda, che mette in campo spezzoni scottanti e interviste inedite, eccede nei riferimenti alla politica russa post-comunista e finisce con l'inibire un coinvolgimento non specialistico. Restano tre acmi emotive, che fanno rimpiangere ciò che il documentario avrebbe potuto essere: l'intervista alla giornalista Politkovskaja, assassinata in circostanze oscure, che vede nelle operazioni anti-terroristiche in Cecenia una losca copertura degli interessi egemonici del Cremlino; l'inedita cassetta video con le dichiarazioni esplosive di Litvinenko e di alcuni colleghi pentiti del Kgb; le immagini agghiacciati rubate al capezzale del martire." (Valerio Caprara, 'Il Mattino, 27 maggio 2007)