Come tutti gli uomini della sua famiglia, Tim Lake ha il potere di viaggiare nel tempo. Tuttavia, non può cambiare la Storia, ma solo quanto accade o è accaduto nella sua esistenza. Poiché Tim è alla ricerca dell'amore della sua vita, dopo aver incontrato la bella ma insicura Mary, farà avanti e indietro tra passato, presente e futuro, per conquistarla e sposarla. I suoi viaggi nel tempo, però, non lo risparmieranno dai dolori e dai problemi che esistono in tutte le famiglia. In fondo anche il suo dono ha dei limiti...
SCHEDA FILM
Regia: Richard Curtis
Attori: Domhnall Gleeson - Tim, Rachel McAdams - Mary, Bill Nighy - Padre di Tim, Tom Hollander - Harry, Margot Robbie - Charlotte, Richard Cordery - Zio D, Joshua Mcguire - Rory, Lydia Wilson - Kit Kat, Lindsay Duncan - Madre, Will Merrick - Jay, Vanessa Kirby - Joanna, Tom Hughes - Jimmy Kincade, Clemmie Dugdale - Ginger Jenny, Harry Hadden-Paton - Rupert, Mitchell Mullen - Fitz, Lisa Eichhorn - Mary, Jenny Rainsford - Polly, Natasha Powell - Zia May, Catherine Steadman - Tina, Tom Stourton - John
Sceneggiatura: Richard Curtis
Fotografia: John Guleserian
Musiche: Nick Laird-Clowes
Montaggio: Mark Day
Scenografia: John Paul Kelly
Arredamento: Liz Griffiths
Costumi: Verity Hawkes
Durata: 123
Colore: C
Genere: DRAMMATICO FANTASCIENZA COMMEDIA
Produzione: WORKING TITLE FILMS, TRANSLUX
Distribuzione: UNIVERSAL PICTURES INTERNATIONAL ITALY - DVD E BLU-RAY: UNIVERSAL PICTURES HOME ENTERTAINMENT (2014)
Data uscita: 2013-11-07
TRAILER
CRITICA
"La macchina del tempo torna a fini sentimentali in questa fantacommedia in cui i maschi di famiglia scoprono di poter viaggiare nel tempo e cercare di raddrizzare gli affari di cuore. Mentre si ascolta 'Il mondo' di Fontana, la pochade degli affetti gioca a pieno ritmo anche se si allunga un poco, ma per Richard Curtis è un passo avanti completo. Ottimo cast irlandese, battute e un buon tocco sofisticato." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 7 novembre 2013)
"Un film simpaticamente dimenticabile. Una commedia un po' romantica un po' fiabesca, moderatamente umoristica. (...) Come ormai in molte storie gli attempati genitori sono gli ex giovani ribelli degli anni Sessanta. (...) Procura la confortante sensazione che non siamo soltanto assediati da brutture e previsioni di catastrofe, ma ogni tanto c'è modo di adagiarsi in una soffice storiella di buoni sentimenti." (Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 7 novembre 2013)
"«A 21 anni ogni maschio Lake scopre di poter viaggiare nel tempo...». Ecco la bizzarra comunicazione da padre a figlio all'inizio di 'Questione di tempo' di Richard Curtis, cantore dell'amore inglese moderno dai tempi di 'Quattro matrimoni e un funerale' nonché primo 'colpevole' della svolta romantica del cinepanettone italiano (Luigi De Laurentiis si è ispirato al Curtis di 'Love Actually' per i Lillo & Greg di 'Colpi di fulmine'). (...) In tempi di inflazione al cinema di idioti superpoteri, Curtis ci dice che l'impresa eccezionale è essere normale (come cantava Dalla), realizzando un film sui viaggi nel tempo in cui ci dimentichiamo dopo 30 minuti che il protagonista possa farlo. Geniale. Grandi i due Lake: Bill Nighy (papà) e l'immenso Domhnall Gleeson (figlio dell'attore Brendan) già bravissimo in 'Anna Karenina' di Wright. Duetti commoventi." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 7 novembre 2013)
"Un inno alla bellezza della vita e degli affetti famigliari, un invito ad affrontare ogni giorno come se fosse davvero unico e speciale. È questo il cuore della commedia di Richard Curtis 'Questione di tempo' in cui il ventunenne Tim scopre che tutti gli uomini della sua famiglia hanno la possibilità di viaggiare nel tempo." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 7 novembre 2013)
"Parla di viaggi nel tempo, ma definirlo un fantascientifico sarebbe come dire che, per via dei fantasmi, 'Spirito allegro' di Noel Coward è un horror. Del resto, Richard Curtis è l'ottimo sceneggiatore di commedie romantiche di successo come 'Quattro matrimoni e un funerale' e 'Notting Hill' dove, proprio come avviene qui, nella cornice di un'Inghilterra alto borghese si intrecciano i percorsi di due anime predestinate: ovvero il giovane Domhnall Gleeson, più a suo agio nel ruolo di amoroso imbranato che impersonando Levin in 'Anna Karenina', e la yankee Rachel McAdams, deliziosa come sempre. Quanto al trucco di tornare indietro nel tempo, servirà a far capire a Gleeson che, fra gioie e dolori, il segreto della vita è saperne apprezzare ogni attimo. Manieristico che sia, il girotondo dolce amaro scorre fluido e godibile, animato da un bel gruppo di attori in cui spicca il padre Bill Nighy." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 7 novembre 2013)
"Nulla di nuovo, anzi le cose si ripetono spesso, seppure con diverse sfumature, ma è il talento di Richard Curtis il vero collante di una commedia che altrimenti non avrebbe chance. Curtis è un vecchio volpone come sceneggiatore, oltre al sodalizio con Mister Bean, ha scritto 'Quattro matrimoni e un funerale', 'Notting Hill', 'Il diario di Bridget Jones', oltre essere stato anche regista di 'Love Actually' e 'I Love Radio Rock'. Sa come dosare i suoi ingredienti per ottenere il giusto cocktail in grado di intrattenere e di offrire buonumore. Anche perché gli attori britannici sembrano sempre essere più bravi di quel che forse non sono in realtà qui abbiamo babbo Lake interpretato da Bill Nighy, un autentico mostro di recitazione, il giovane Domhnall Gleeson, figlio del grande Brendan, poi c'è lei Rachel McAdams funzionale proprio perché non è una presenza esagerata ma la ragazza della porta accanto. Orchestrata così, con un'ampia parentesi dedicata alla canzone 'Il mondo' di Jimmy Fontana, la commedia romantica by Curtis (che ha fatto la fortuna di Hugh Grant) funziona discretamente. Il matrimonio tra trovata fantasy e realtà quotidiana funziona e alla fine è proprio quest'ultima a prevalere. Tra le note più curiose del film una cena 'Dans le noir', il ristorante di Londra completamente al buio, dove i clienti vengono accompagnati ai tavoli da camerieri ciechi e del cibo sentiranno solo il sapore, senza vederlo. Un'esperienza intensa, ma che può essere anche terrificante." (Antonello Catacchio, 'Il Manifesto', 7 novembre 2013)
"(...) è giusto cambiare il proprio e l'altrui destino? L'ovvietà della domanda si sbriciola in oltre due ore di soap-cinematografica, scritta e diretta dallo sceneggiatore guru della (ex) new British comedy. Questione di tempo mantiene ciò che promette: una commedia romantica sul trascorrere del tempo per chi ne ha parecchio da perdere." (Anna Maria Pasetti, 'Il Fatto Quotidiano', 7 novembre 2013)
"Spiacerà per le stesse ragioni per cui dovrebbe piacere secondo il lancio pubblicitario (viene accostato a 'Bridget Jones' e 'Notting Hill'). Perché dei precedenti ha pochi pregi e tutti i difetti (è estremamente prevedibile, e così carico di saccarina da spedire in coma diabetico)." (Giorgio Carbone, 'Libero', 7 novembre 2013)