QUEL GIORNO A RIO

Due cognati e amici quarantenni, danarosi e gaudenti, Matthew e Victor, hanno problemi con le rispettive mogli: Victor è in attesa di divorzio, Matthew sta per rompere con la moglie, ogni giorno più scontenta e nervosa. Decidono quindi di prendersi una vacanza a Rio, Matthew con la moglie Karen e la giovane figlia Nicole, Victor con la figlia Jennifer, adolescente. All'ultimo momento, inspiegabilmente, Karen si dissocia e decide di andarsene da sola in altra località. A Rio, complici il clima e l'ambiente festaiolo, tutti si abbandonano ai loro sfrenati desideri, comprese le due ragazze. Jennifer a un certo punto non esita a manifestare allo zio Matthew la propria infatuazione e lo circuisce talmente che l'uomo - dopo qualche debole resistenza dovuta a un residuo senso di colpa - finisce per cedere. L'indomani Jennifer spiattella al padre, con provocante disinvoltura, la sua avventura con un uomo maturo, mentre Matthew, dalla stanza attigua, sente tutto.Nel timore che venga fatto il suo nome, raccoglie precipitosamente le proprie cose, deciso a sparire. Se non che proprio l'infuriato Victor chiede il suo aiuto per scoprire il seduttore della figlia. Ne segue una serie imbarazzante di equivoci, finchè Matthew confessa tutto all'amico, provocando una violente reazione. Mentre i due si scazzottano, Nicole telefona alla madre di accorrere subito e Jennifer, che ha ingoiato barbiturici, viene portata all'ospedale. All'arrivo di Karen si scopre che la causa del suo nervosismo era una relazione con Victor: nessun innocente, dunque. Sottoposta a lavanda gastrica, Jennifer torna salva fra i suoi con un giovane sanitario di cui nel frattempo s'è innamorata, e i due balordi quarantenni s'apprestano a ricongiungersi con le rispettive consorti.