Linda Alderson vuole avere un figlio a tutti i costi, ma suo marito Charlie è affetto da oligospermia e, nonostante le cure del dottor Beckhard, non riesce a fecondarla. Dopo numerose insistenze, Linda convince Charlie a rivolgersi a un donatore esterno alla coppia. La scelta cade sull'eccentrico poeta Gordon Mallory che, entusiasta, si getta a capofitto nella nuova avventura. Superato il disagio iniziale, Linda finisce con l'innamorarsi di Gordon, ma continua a non riuscire a rimanere incinta. Un giorno, la donna va a trovare Maureen, la moglie di Gordon, per chiederle notizie sulla salute dei loro figli e viene a sapere per caso che il poeta ha subito da poco tempo una vasectomia. Sconvolta, Linda cerca consolazione raccontando tutto a Ray, un amico di Charlie, e inizia una relazione con lui. Nel frattempo Charlie, che ha ricevuto dal medico un libro sulle tecniche amatorie, le mette in pratica sia con Linda che con Maureen. A Natale il gruppo si ritrova riunito a casa di Gordon e sia Linda che Maureeen mostrano una pancia ben visibile. Charlie è convinto di essere il padre di entrambi, ma Ray non è disposto a perdere la donna che ama e confessa tutto all'amico. Intanto, mentre Maureen si fa sedurre dal suo maestro spirituale, Gordon si consola con una bionda.
SCHEDA FILM
Regia: Michael DeLuise
Attori: Tanya Roberts - Linda Alderson, Jeff Conaway - Charlie Alderson, John Calvin - Gordon Mallory, Joan Severance - Maureen Mallory, Christopher Michael Moore - Ray Burns, Dom DeLuise - Dottor Beckhard, Angelo Tiffe - Frank Daniello, Bruce Lurie - Il guru, Steve Adell - Uomo muscoloso
Soggetto: Frederick J. Stroppel
Sceneggiatura: Frederick J. Stroppel
Fotografia: Glenn Kershaw
Musiche: George S. Clinton
Montaggio: Irit Raz
Scenografia: Damon Medlen
Costumi: Terri King
Durata: 98
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: 35 MM
Produzione: RAY HABOUSH, MICHAEL KASTENBAUM
Distribuzione: ARTIMM (1993) - MINERVA VIDEO
CRITICA
"Magari era inevitabile che diventasse commedia un tema contemporaneo come la fecondazione, così centrale nell'Occidente della denatalità, delle adozioni e degli esperimenti genetici, dove pare che chi vuole figli non sappia farli e chi li ha non li voglia: ma più che una commedia questo film è una farsa ribalda non spiacevole sebbene piuttosto impressionante per il gran parlare di fecondazione, sterilità, posizioni atte alla procreazione, vasectomia e concepimento. (...) Il regista Michael DeLuise sarà magari figlio di Dom DeLuise che recita la parte del medico, le due attrici Tanya Roberts e Joan Severance sono belle: e il film può almeno far registrare una sparizione della morale tradizionale dal cinema statunitense un tempo tanto rigidamente rispettoso della sacralità della famiglia." ('La Stampa', 25 giugno 1993)
"Una farsa sulla demotivazione natale, ma che raccoglie le briciole della sociologia per farsi subito una accettabile pochade di letti ribaltabili, col marito che sospira e la mogliettina che gode tra amici e parenti consenzienti. La materia, non volgare né sopraffina, è dello sceneggiatore Fred Stroppel, mentre il regista sceglie per le sofferenze pre parto due bei ragazzi che non lasciano segno espressivo come Tanya Roberts e Jeff Canaway, il cui innamoramento e amore resisterà al girotondo degli stalloni. Il volto più dolce è quello di Joan Severance, lanciata di recente come una nuova stella del porno soft in 'Lake Consequence' e qui impegnata a dar sorrisi e lezioni di vita come madre di cinque figli e moglie di un genio fin troppo compreso." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 2 luglio 1993)
"Un pastrocchio con due attrici belle (Tanya Roberts, Joan Severance), una cosa senza qualità, però esemplare: sempre più spesso, al cinema, i rapporti sessuali servono a qualche scopo alieno. In 'Quasi incinta' si fa l'amore (anche con esercizi acrobatici, con varianti lambiccate) per procreare, come ai vecchi tempi cattolici. In 'Proposta indecente' Demi Moore fa l'amore con Robert Redford per incassare un milione di dollari utili a sé e al suo giovane amato marito architetto, insomma per soldi, come ai vecchi tempi della prostituzione. Ne 'Lo sbirro, il boss e la bionda', Uma Thurman all'inizio fa l'amore con Robert De Niro per ubbidire al gangster che la ricatta e la possiede, insomma per schiavitù, come ai vecchi tempi della pre-civiltà. Del resto, in 'Basic Instinct' Sharon Stone faceva l'amore con gli uomini per ucciderli all'arma bianca e descriverne poi la morte in interessanti romanzi thriller, oppure per sedurre il poliziotto e veder di non venire arrestata. E, ne 'L'amante', Jane March faceva l'amore con un ricco cinese per ricavarne i soldi con cui mantenere la propria sciagurata famiglia e per muoversi in limousine nera con autista. Sempre più spesso, al cinema la passione sessuale non è gratuita, non basta né serve in sé: cerca altri fini, s'inventa altre giustificazioni, come se, nella frigidità del tempo dell'Aids, dovesse vergognarsi e scusarsi di se stessa, negarsi." (Lietta Tornabuoni, 'L'Espresso', 11 luglio 1993)