La contessa Giulia Sanfelice allo scopo di rimpinzare l'esausto patrimonio dà la figlia Erminia in matrimonio ad Antonio, che ha accumulato un'enorme fortuna col commercio delle carni. Tanto è sensibile, inesperta e inibita Erminia, vittima di una madre dalla sensualità frustrata, quanto è sanguigno estroverso e grossolano Antonio il quale non riesce a consumare il matrimonio, nonostante i volenterosi uffici, della contessa madre e del viscido parroco don Claudio. Mentre Antonio si sfoga con le prostitute Erminia fugge da Parma a Piacenza presso la sorella Angela che tutt'altro tipo quasi riesce a coinvolgerla nelle proprie scorribande sessuali di moglie cosiddetta emancipata. Nell'assenza della figlia, la contessa Giulia, travolta dalla prorompente vitalità di Antonio gli si offre divenendone l'amante. Erminia torna a casa e sorprende la madre uscire dalla camera di Antonio. Allora si denuda davanti a lei e si offre al marito mentre Giulia desolata si accascia piangendo nel corridoio.
SCHEDA FILM
Regia: Vittorio De Sisti
Attori: Agostina Belli, Femi Benussi, Gianni Macchia, Monica Monet, Giovanni Petrucci, Umberto Raho, Françoise Prévost, Giovanni Rosselli, Ewa Aulin
Soggetto: Luigi Russo
Sceneggiatura: Vittorio De Sisti, Luigi Russo
Fotografia: Aldo De Robertis
Musiche: Ennio Morricone
Montaggio: Angelo Curi
Durata: 92
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: PANORAMICA EASTMANCOLOR
Produzione: TRAC
Distribuzione: REGIONALE - RICORDI VIDEO
NOTE
- LA REVISIONE MINISTERIALE DEL 10/04/2018 HA ABBASSATO IL DIVIETO DI VISIONE DAI 18 AI 14 ANNI.
CRITICA
La storia, com'è facile intuire, è scabrosa, e il regista l'elabora con mano pesante non perdendo occasione per sciorinare situazioni indecenti, nudità integrali, orge, amori di gruppo, dialoghi di estrema crudezza, con acrimonie anticlericali e risse disgustose. Qualche buona ambientazione, soprattutto negli "esterni" di Parma e Piacenza, un paio di sequenze di eccellente fattura, una discreta recitazione di attori convenientemente calati nei personaggi non salvano il film da un giudizio totalmente negativo. (Segnalazioni Cinematografiche, vol.75, p.220).