Lester Parson è all'apparenza un uomo tranquillo, ma in realtà nasconde un terribile segreto: ha il vizio di giocare ai cavalli e, per finanziarsi, seduce ricche vedove per poi ucciderle. Un giorno però, qualcuno inizia a compiere dei delitti fin troppo simili ai suoi. L'identikit trasmesso dalla polizia e anche le tracce lasciate dall'assassino sembrano condurre proprio a lui. Lester inizia a sentirsi perduto, e proprio allora si accorge di non avere più la propria ombra. E' forse lei l'alter-ego assassino? E come riconciliarsi con la sua coscienza?
SCHEDA FILM
Regia: Lucio Fulci
Attori: Brett Halsey - Lester Parson, Ria De Simone - Alice Shogun, la vedova, Pier Luigi Conti - Randy, Sacha Darwin - Margie MacDonald, Zora Kerova - Virginia Field, Marco Di Stefano - Il senzatetto
Soggetto: Lucio Fulci
Sceneggiatura: Lucio Fulci, Carlo Alberto Alfieri
Fotografia: Silvano Tessicini, Luca Alfieri - operatore, Rolando Stefanelli - assistente operatore
Musiche: Carlo Maria Cordio
Montaggio: Vincenzo Tomassi
Scenografia: Francesco Vanorio
Costumi: Francesco Vanorio
Effetti: Angelo Mattei
Aiuto regia: Camilla Fulci
Altri titoli:
Touch of Death
When Alice Broke the Mirror
Durata: 90
Colore: C
Genere: HORROR COMMEDIA
Produzione: LUIGI NANNERINI E ANTONIO LUCIDI PER ALPHA CINEMATOGRAFICA, CINEDUCK CINEMATOGRAFICA
Distribuzione: SIGMA ECO.
NOTE
- IL FILM DOVEVA FAR PARTE DI UN CICLO DI SEI PELLICOLE A BASSO COSTO TUTTE DIRETTE DA FULCI E DESTINATE AL MERCATO STRANIERO. A CAUSA DI PROBLEMI PRODUTTIVI, PERO' IL REGISTA REALIZZO' SOLTANTO QUESTO E 'FANTASMA DI SODOMA'. GLI ALTRI FILM DELLA SERIE FURONO GIRATI DA LENZI, LUCHETTI, SIMONELLI, BIANCHI E MILIONI.
CRITICA
"Che Fulci - dal paradiso dei 'folli cineasti' in cui si trova - non se la prenda più di tanto con noi: ma questo suo 'Quando Alice ruppe lo specchio' rasenta il delirio. Una sceneggiatura priva di senso, accompagnata ad una recitazione dilettantesca (vedi il ghigno ridicolo di Brett Halsey con sega elettrica e vittima nuda sul letto) e ad una fotografia inesistente, cerca di convincere lo sventurato spettatore che l''écran fantastique' contempli simili scempi. E' giusto che qualche entusiasta cinefilo dedichi libri a Lucio Fulci. Che abbiamo anche amato, ma quando scriveva sceneggiature per Alberto Sordi e dirigeva con modestia Franchi e Ingrassia". (r.p.)