QUALCOSA CHE VALE

Peter McKenzie, giovane agricoltore inglese, vive nel Kenia, nella piantagione paterna, dov'è cresciuto insieme a Kimani, suo coetaneo, di razza indigena, figlio del capoccia dei dipendenti di colore. Quando i due ragazzi si sono fatti adulti, la loro amicizia cozza contro la barriera degli odi razziali, che vorrebbe dividerli: il negro si rende conto della propria condizione d'inferiorità. Il padre di Kimani, accusato di aver seguito barbare usanze indigene, permettendo l'uccisione di un neonato, viene arrestato: morrà piu' tardi in carcere. Kimani fugge in montagna e si arruola tra i Mau-Mau, partecipando alla guerriglia ed alle azioni delittuose compiute dai ribelli. Egli stesso guida i compagni all'assalto della casa di un bianco, che un giorno lo schiaffeggio': il colono e i suoi due figlioletti vengono trucidati. Peter si arruola fra i volontari che collaborano con le forze di polizia, e piu' di una volta cerca di prender contatto con Kimani, specialmente dopo aver appreso da uno dei capi dei Mau-Mau i retroscena dell'organizzazione. Sembra già delinearsi un armistizio garantito dall'amicizia personale ancora esistente tra i due giovani, quando il contegno irresponsable di un negro e di un bianco provoca una carneficina, nella quale trovano la morte numerose donne e bambini di colore: tra le prime anche la moglie di Kimani. Peter rincorre l'amico, che fugge col figlioletto salvato a stento: Kimani è deciso ad uccidere Peter, dal quale si crede tradito. Nel selvaggio corpo a corpo che ha luogo tra i due, Peter, benchè abbia il sopravvento, vuole risparmiare Kimani, ma questi, essendo caduto in una trappola per bestie feroci, muore orrendamente trafitto. Peter alleverà il figlio di Kimani.