SCHEDA FILM
Regia: Giuliana Gamba
Attori: Florence Guérin - Laurie, Robert Egon Spechtenhauser - Edward, Luciano Bartoli, Giuliano Sestili, Erminia Garofano, Stefano Sabelli, Vasco Santoni
Soggetto: Giuliana Gamba, Massimo Cerati
Sceneggiatura: Massimo Cerati, Giuliana Gamba
Fotografia: Giorgio Di Battista
Musiche: Franco Piersanti
Montaggio: Sergio Montanari
Scenografia: Claudio Cinini
Costumi: Alessandra Montagna
Altri titoli:
BIZARRE
Durata: 95
Colore: C
Genere: DRAMMATICO EROTICO
Produzione: METRO FILM SRL
Distribuzione: VIDEOGRAM, NUMBER ONE VIDEO, RCS FILM & TV
NOTE
REVISIONE MINISTERO GENNAIO 1993.
CRITICA
"Scritto e girato nella sua prima parte come un feuilleton alla Harold Robbins e nella sua seconda come un giallo, il film si basa su un buon intreccio e su una storia che ruota intorno ad alcune intriganti psicologie. Purtroppo la regia naïf e soprattutto il montaggio abbassano il livello di quello che poteva essere un buon psico-giallo ricco sì di luoghi comuni, ma anche non esente da interessanti angolazioni maschiliste e femministe. Inoltre, il tentativo di mercificare sul piano hard le immagini nuoce alla stesura di questa storia in cui una donna sposata, per molti anni umiliata e piegata dai vizi e dalla morbosa, contorta sensualità del marito, mette in atto una vendetta di cui, nell'ultima sequenza, ritrovandosi in sostanza senza il complice con il quale aveva pensato o solo sognato di poter costruire una nuova e vergine vita, paga la penale.(...) Interpretato in modo statico e privo di retroterra espressivi ed emotivi da Florence Guerin, eccessivo, ma non sempre sguaiato, 'Profumo' è diretto da Giuliana Gamba, ex aiuto regista di Joe Damato. L'occasione è sprecata, ma il film, nel panorama erotico soft e hard italiano, ha un suo posticino, nella penombra." ('Il Corriere della Sera' , 31 gennaio 1987)
"Né hard-core né soft-core. L'eros all'italiana cambia volto e sesso: si tratta della prima regia tutta al femminile di un film a luci rosa. Il risultato? Qualche imbarazzante rimpianto per Serena Grandi e Monica Guerritore. In 'Profumo' di Giuliana Gamba (ex assistente di Joe D'Amato) le modulazioni erotiche spaziano in un simulato gioco di specchi e di doppi e si attestano su un irrisolto rapporto sadomasochista. Travestitismo e voyeurismo citano pesantemente 'La finestra sul cortile' e 'Psyco' di Hitchcock, le atmosfere torbide e ambigue si rifanno a una Liliana Cavani scriteriata senza mai dimenticare l'ormai abituale tocco alla 'Nove settimane e mezzo' in cui però ci si deve accontentare di semplice Coca Cola. Nonostante le intenzioni e le numerose scene di nudo, 'Profumo' è un inconsistente melodramma erotico imbottito di psicanalisi desunta da un bignami qualsiasi. Florence Guerin (lanciata da Samperi) e Robert Egon, l'amante di lei, gareggiano in femminilità (vince lei). La regia, che adora gli interni laccati a lucido e i tremolii della macchina da presa, è solo a volte imbarazzata dal non poter scivolare verso i territori proibiti del porno." ('Il Messaggero', 24 gennaio 1987)
"Dramma familiare fra una bella donna fra una donna bella e sensuale e il marito che si rivela un maniaco di contorta fantasia e brutalità psicologica (ama penetrarla con il revolver giocando a una specie di roulette russa). La donna fugge di casa e incontra un giovane gentile e ingenuo. Sin troppo docile, perché ciò che doveva subire dal marito la donna questa volta, fa patire, invertendo i ruoli, al ragazzo: lo traveste da femminuccia irretendo così il consorte voyeur. Un rapporto a tre si trasforma così in un regolamento di conti. Storiella demenziale a luci rosa, perché la signora Giuliana Gamba, 30 anni, di professione casalinga, regista improvvisata (anche se sulla coscienza ha già un film porno) non spinge la tonalità fino al rosso acceso, rimanendo sempre, e lo si vede, a mezza cottura. insomma l'esperimento dei primo soft al femminile non riesce a colmare il gap con i vari Brass, D'Amato, Lavia, Samperi. La protagonista, Florence Guerin, è una travolgente bellezza bruna che da sola, per gli ammiratori dei fascino muliebre, merita tutti i soldi del biglietto." (Vittorio Spiga ,'Il Resto del Carlino', 10 febbraio 1987)