Matilda, una ragazza di provincia in attesa di un bambino, per un poco decide di vivere come in una favola e indossa i panni della duchessina Scotti Panfini su invito del giovane marchese Andrea Branciforte. Ben presto, però, la ragazza verrà riportata alla realtà dalla marchesa Elena, madre di Andrea, che non è caduta nel tranello e ha deciso di smascherarla.
SCHEDA FILM
Regia: Giorgio Arcelli Fontana
Attori: Morena Salvino - Matilda, Michele Riondino - Pietro, Piera Degli Esposti - Elena, Vanessa Gravina - Anna, Riccardo Lupo - Andrea, Luciano De Luca - Bux
Sceneggiatura: Giorgio Arcelli Fontana, Giuliano Miniati
Fotografia: Marco Sgorbati
Musiche: Luis Siciliano
Montaggio: Carla Simoncelli
Scenografia: Andrea Castorina
Costumi: Andrea Sorrentino
Durata: 90
Colore: C
Genere: SENTIMENTALE COMMEDIA
Specifiche tecniche: 35 MM
Produzione: FILMARIA SRL, FILM-ON, FILMON AGGUJARO
Distribuzione: L'ALTROFILM
Data uscita: 2009-05-08
CRITICA
"Le catene di un tormento per un figlio di nessuno. È la sintesi di questa fiaba mel che si svolge presso Piacenza, scritta e diretta dal piacentino Arcelli Fontana, allievo di Bellocchio che rinuncia al lieto fine e sceglie un futuro open sotto la magnolia. (...) Film furlbetto, pronto per pomeriggi tv, ripieno di banalità ma anche con l'ultima doccia come nei film scollacciati della Fenech. A far paura è quanto il film di un giovane sia così distante dai giovani, fuori dal tempo sociale e dal cinema." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 8 maggio 2009)
"Il regista debuttante Arcelli è stato allievo del Laboratorio Fare Cinema di Marco Bellocchio; come Bellocchio è di Piacenza e ama la sua terra, ne racconta come luoghi favolosi la verde Val Trebbia, il rosso centro storico cittadino, le atmosfere. Pure il soggetto del film ha molto di fiabesco, raccontato con semplicità e delicatezza." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 8 maggio 2009)
"La brava Morena Salvino e la sempre superlativa Piera Degli Esposti duellano con gli sguardi nell'antico palazzo della campagna piacentina in cui il 27enne Giorgio Arcelli ambienta il suo
primo film, figlio dei luoghi e della scuola di Giorgio Bellocchio. Opera acerba, forse già vittima della tentazione dello stile. Ma anche capace di creare attimi di schietta atmosfera delicata, ossigeno raro nel cinema nostrano. Immedesimarsi è arduo quanto non necessario, va invece lodato il
pudore dei volti e delle immagini." (Alessio Guzzano, 'City', 15 maggio 2009)
"Signori si nasce. E Giorgio Arcelli Fontana, come diceva Totò, lo nacque. Ecco perché il suo esordio
'Principessa' è ancora più interessante. (...) 'Principessa' è buffo. Più favola hollywoodiana che non storia d'amore italiana, più leggero che drammone, grazie alla nascita aristocratica del regista è anche una graziosa autobiografia sulle miserie morali della nobiltà, ulteriormente nobilitata da una magistrale Piera Degli Esposti simpaticamente odiosa. In più c'è una giovane donna protagonista, moderna, sexy, fragile e intelligente, raccontata senza ombra di maschilismo. Nel nostro paese un film così? E' proprio una favola." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 15 maggio 2009)