Due fratellli siciliani si incontrano in una stazione ferroviaria siciliana. Un mese prima i loro genitori sono stati uccisi in un agguato. Sarà l'occasione per riscoprirsi diversi e quasi estranei. Edo, un ingegnere stimato, è forte solo in apparenza ma non riesce a vivere in armonia con la sua gente e la sua terra. Suo fratello Saro è tenero e cinico, odioso e amorevole al tempo stesso. Ma l'affetto c'è e viene fuori delicatamente.
TRAMA LUNGA
Rimasto a lungo per lavoro fuori d'Italia, Edo, ingegnere capace e stimato, torna a Roma e apprende che un mese prima i genitori sono rimasti vittime di un agguato in Sicilia. Raggiunge subito il proprio luogo di origine e qui, alla stazione, si incontra con Saro, il fratello più giovane, costretto sulla sedia a rotelle. I due si rivedono dopo molto tempo, e la tragicità della circostanza rende tutto più difficile. Edo è un uomo ormai maturo, professionalmente affermato e con una vita autonoma; Saro è fragile e insicuro, spesso preda di sogni e allucinazioni, fenomeni ora aggravati dalla morte violenta dei genitori. Edo capisce ben presto di non potere lasciare il fratello in quelle condizioni, decide di restargli accanto. Inizia così quella che tra i due praticamente non c'è mai stata: una vita in comune, giorno per giorno, a parlare, scambiarsi idee e impressioni. Edo poi si fa vedere in giro, qualcuno lo riconosce e per lui diventa necessario ricostruire un rapporto con quella terra ostile da cui era fuggito. Intanto gli sbalzi caratteriali di Saro sono sempre molto forti: incubi, il volto della madre che gli appare nel sonno, desideri, speranze. Trascorrono fasi di incomprensione, di liti forti, di odio profondo, prima che il passato venga chiarito e il presente possa essere affrontato sulla base di una nuova comprensione. Edo accompagna Saro sulla scogliera di fronte al mare e gli dice che ha sognato il loro vecchio negozio di nuovo aperto. Tu che facevi?. gli chiede Saro. Io t'aiutavo, risponde Edo.
SCHEDA FILM
Regia: Lucio Gaudino
Attori: Gian Marco Tognazzi - Edo, Francesco Giuffrida - Saro, Laura Morante - Anna, Roberto Nobile - Nino Procida, Turi Scalia - Jacopo, Vittorio Ciorcalo - Il portiere, Francesca Chiarantano - La figlia del portiere, Ninni Bruschetta - Mirko Zappalà, Orazio Stracuzzi - Tassista, Carmelo Daidone - La vittima dell'omicidio, Giacomo Civiletti - Il custode, Gianna Di Pasquale - La madre, Nellina Fichera - Angela
Soggetto: Nicola Molino
Sceneggiatura: Nicola Molino
Fotografia: Felice De Maria
Musiche: Andrea Guerra
Montaggio: Patrizio Marone
Scenografia: Alfonso Rastelli
Costumi: Nicoletta Taranta
Effetti: Tiberio Angeloni, Franco Galiano
Altri titoli:
FIRST LIGHT OF DAWN
Durata: 86
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Produzione: ANDREA DE LIBERATO E ANTONIO FUSCO PER CAVIAR PRODUZIONI
Distribuzione: LION PICTURES (2000)
NOTE
- IN COMPETIZIONE AL FESTIVAL DI BERLINO 2000.
- NOTE DI REGIA. IL FILM E' GIRATO IN SEQUENZA PER DAR MODO AI DUE ATTORI DI SEGUIRE IL PERCORSO EMOTIVO DEI DUE FRATELLI. UNA SERIE DI SCENE SI SUSSEGUONO, COME FOSSERO PAGINE DI DIARIO.
- PREMIO SOLINAS 1996 A NICOLA MOLINO PER IL MIGLIOR SOGGETTO.
CRITICA
"Ma siamo proprio sicuri che il cinema italiano è così morto? O non ci sarà anche un po' di sadomasochismo diffuso? Vedete voi. Per esempio, di questo film di Lucio Gaudino, presentato in febbraio al Festival di Berlino, non si era sentito parlare che male, e con toni apocalittici riservati alle grandi stroncature. E invece, con la paccottaglia che gira, con la volgarità che impera, con lo stile da varietà televisivo che cannibalizza tutti e tutto, io credo che 'Prime luci dell'alba' sia un film più che sincero e dignitoso, di tutto rispetto. Magari lo stile è ancien régime, un poco letterario, un poco prolungato, ma pieno di sincera passione per quello che racconta e con un suo preciso messaggio civile". (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera, 10 giugno 2000)