Chris, un ufficiale inglese della prima guerra mondiale, viene rinviato a casa dal fronte francese, dove lo scoppio di una granata lo ha ferito alla testa, provocandone la perdita della memoria. Dimesso dall'ospedale londinese, sebbene non guarito, rientra nella sua splendida villa, dove lo attendono la moglie Kitty e l'affezionata cugina Jenny. Per un curioso disguido, la notizia telegrafica ufficiale del ritorno in patria è stata data a Margareth, una ex innamorata di Chris, che vive con il marito non troppo lontano, la quale ne ha, ovviamente, subito informato Kitty. Comincia così la storia del tentato recupero di Chris, la cui psiche ha continui alti e bassi poiché egli a tratti ricorda, ma più spesso ignora il passato: con reiterati tentativi e snervanti attese e delusioni da parte delle tre donne, in misura e per ragioni diverse legate al reduce. E', tuttavia, con Margareth, teneramente amata venti anni prima (malgrado la sua modesta posizione sociale) e ormai donna sposata, che Chris sembra ritrovare il gusto di sorridere e di vivere, in una spesso immediata riscoperta di tanti momenti e dettagli del passato. Con Kitty, invece, altezzosa e intrisa di formalismi qual'è e certamente poco affettuosa, il rapporto è difficilissimo. In ogni circostanza, la cugina Jenny si rivela sempre mediatrice paziente. Ma potrà il capitano Chris ritrovare integralmente la propria identità? O non dovrà egli accontentarsi di vegetare nella lussuosa, ovattata atmosfera della sua villa, con annesso splendido parco? Quale delle tre donne sarà l'elemento catalizzatore della rinascita? L'ardua impresa toccherà, per libera scelta, alla donna amata tanti anni prima, che ha perso un figlio in tenerissima età (così come, stranamente, in altrettanto tenera età lo hanno perso Chris e Kitty). Margareth trova, nella "nursery" della villa (che è anche l'abituale rifugio di Kitty), un piccolo pupazzo di stoffa. E' la unica sua arma per tentare di risolvere il caso. Nel parco, nell'ultimo amichevole colloquio fra lei e Chris, la donna mostra al reduce il testimone di una infanzia recisa dalla morte. Chris - posto dinanzi alla verità del dolore - sembra colmare i vuoti della memoria e aspirare, se non più ad una dubbia "felicità", certamente alla recuperata gioia di vivere con Kitty.
SCHEDA FILM
Regia: Alan Bridges
Attori: Julie Christie - Kitty, Michael Cochrane - Stephen, Amanda Crimling - Alexandra, Frank Finlay - William, Ann-Margret - Jenny, Robin Langford - Primo Giovane Uffic, Jeremy Kemp - Frank, Glenda Jackson - Margareth, Ian Holm - Dr Anderfon, Nichols Frankan - Gentleman, Stephen Finlay - Secondo Giovane Uff, Llewellyn Rees - Lord Generale, Alan Bates - Chris
Soggetto: Rebecca West
Sceneggiatura: Hugh Whitemore
Fotografia: Stephen Goldblatt
Musiche: Richard Rodney Bennett
Montaggio: Laurence M. Clark
Durata: 106
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: PANORAMICO
Tratto da: ROMANZO DI REBECCA WEST
Produzione: BRENT WALKER PICTURES BARRY R COOPER PRODUCTIONS INCORPORATED
Distribuzione: NEWGOLD (1984) - FUTURAMA
CRITICA
Il film è ben confezionato, ben interpretato ma lento forse perché circoscritto in toni soffusi che non riescono a rendere la misura della gioia e del dolore che si alternano nei vari protagonisti. (Laura e Morando Morandini, Telesette)
Da un romanzo di Rebecca West, un film molto datato, oltrechè limitato nei suoi obiettivi. La sostanza è l'analisi dell'ennesimo conflitto di classe, un tema molto caro agli inglesi. I protagonisti sono tanto bravi quanto frenati dai ruoli programmati. (Francesco Mininni, Magazine italiano tv)