Otone e Savio, vagabondi etruschi, si stanno dirigendo verso Roma in cerca di fortuna quando incontrano dei pretoriani che, avendoli scambiati per gladiatori, li conducono come tali nella capitale. Per loro fortuna, nel corso della pugna che si sforzano di rendere incruenta, un gladiatore si ribella a Nerone e gli scaglia contro una lancia che Otone ferma casualmente con il proprio scudo. Ammessi alla corrotta corte, Otone riprende contatto con Poppea - già conosciuta come stravagante prostituta - e Savio viene conquistato da Agrippina. Incaricati di uccidere Britannico e il potente Regezio, i due amici accettano di partire per la Cappadocia, allo scopo di evitare questi sanguinosi intrighi. La vittoria di Corbulon su Astaris li riconduce in trionfo a Roma e quindi alla corte che è in partenza per Anzio. L'incendio di Roma li mette nuovamente in pericolo e li costringe ad accettare il battesimo cristiano. Ma quando comincia la persecuzione, Otone e Savio pensano che sia prudente riparare nella regione d'origine.
SCHEDA FILM
Regia: Alfonso Brescia
Attori: Don Backy - Ottone, Femi Benussi - Poppea, Piero Scheggi - Savio, Linda Sini - Agrippina, Eva Czemerys - Vergine Di Cappadocia, Esmeralda Barros - Tortilla, Renato Rossini - Tigellino, Vittorio Caprioli - Nerone, Andrea Scotti, Giordano Albertoni, Carla Mancini, Alessandro Perrella, Giorgio Sciolette, Piero Leri
Soggetto: Mario Amendola
Sceneggiatura: Mario Amendola, Vittorio Vighi, Alfonso Brescia
Fotografia: Franco Villa
Musiche: Carlo Savina
Montaggio: Vincenzo Vanni
Scenografia: Francesco Calabrese
Costumi: Mimmo Scavia
Altri titoli:
ZWEI HALUNKEN IM ALTEN ROM
Durata: 93
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: CINESCOPE, EASTMANCOLOR, TELECOLOR
Produzione: LUIS FILM
Distribuzione: REGIONALE - AVO FILM
NOTE
- DON BACKY E' ACCREDITATO COME ALDO CAPONI, PIERO SCHEGGI COME PETER LANDERS, RENATO ROSSINI COME HOWARD ROSS, PIERO LERI COME PETER LANDERS.
- - LA REVISIONE MINISTERIALE DEL SETTEMBRE 2005 HA CAMBIATO IL DIVIETO AI MINORI DI 18 IN 14.
CRITICA
"Scritto e diretto con evidente riferimento ai generi pseudo-storico, boccaccesco e western, questo film vorrebbe essere commedia satirica senza proporsi un qualsiasi bersaglio. La sua povertà di idee e di forza umoristica fa sì che non emerga dallo spettacolo banale, tutto lazzi e scene scollacciate, e dalle poche battute azzeccate e dalle molte sequenze insignificanti". (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 74, 1973).