Poor Cow

GRAN BRETAGNA 1967
Il rapporto tra Joy ed il marito Tom è reso precario dal carattere dell'uomo, violento e arrogante. Catturato dalla polizia, Tom finisce in carcere. La donna si trasferisce allora con il piccolo Johnny, appena nato, nella casa di una zia e comincia a frequentare Dave, amico del marito. Poco a poco tra i due, complice un viaggio in Galles, nasce l'amore. Al ritorno Dave partecipa ad un furto di gioielli. Riconosciuto come il capo della banda, viene condannato ad un lungo periodo di detenzione. Joy decide di aspettarlo, ma il tempo passa e Tom, intanto, esce di prigione...
SCHEDA FILM

Regia: Ken Loach

Attori: Carol White - Joy, John Bindon - Tom, Terence Stamp - Dave Fuller, Queenie Watts - Zia Emm, Kate Williams - Beryl, Ellis Dale, Hilda Barry, James Beckett, Laurie Asprey, Ron Clarke, Gladys Dawson, Terry Duggan, Rose Hiller, Winnie Holman, Paddy Joyce, Ken Campbell, John Halstead, Doreen Herrington, Billy Murray, Ron Pember, Phillip Ross, Ray Barron, Geraldine Sherman, Malcolm McDowell - Billy (scene eliminate

Soggetto: Nell Dunn

Sceneggiatura: Nell Dunn, Ken Loach

Fotografia: Brian Probyn

Musiche: Donovan

Montaggio: Roy Watts

Scenografia: Bernard Sarron

Durata: 101

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: EASTMANCOLOR

Tratto da: romanzo "Povero amore mio" di Nell Dunn (ed. Longanesi)

Produzione: JOSEPH JANNI PER VIC FILMS

Distribuzione: MEDUSA - MULTIVISION VIDEO

NOTE
- PRIMO VERO FILM D'ESORDIO SUL GRANDE SCHERMO DI MALCOLM MCDOWELL, MA LE SCENE IN CUI LUI APPARE SONO STATE ELIMINATE.
CRITICA
"E' un quadro aspro di vita nel sottomondo londinese. La figura della protagonista, che la famiglia e l'ambiente hanno resa istintiva e quasi animalesca, debole ma estremamente umana, piena di reazioni contrastanti e dal temperamento slegato, è disegnata in maniera efficacissima, con misura e garbo. Uno stile documentaristico espressivo nella descrizione dell'ambiente, un tono dimesso, il dialogo scarno e un'ottima interpretazione contribuiscono a creare un clima sconcertante e suggestivo e a formare un ritratto amaro di un particolare strato della società." ('Seganalazioni cinematografiche', vol. 65, 1968)