Poltergeist III

USA 1988
La tranquilla famiglia di Bruce Gardner composta dalla seconda moglie Pat e dalla figlia di primo letto di lui, la giovanissima Donna, viene sconvolta dall'arrivo della strana nipotina di lei, Carol Anne che è stata mandata dai genitori dalla zia per cambiare aria e ritrovare un po' di pace interiore. Bruce è il dirigente di un grande magazzino che ha sede nello stesso grattacielo dove abita, mentre Pat lavora come direttrice in una galleria d'arte nello stesso edificio. Donna e Carol Anne frequentano ognuna la propria scuola: la prima ha un ragazzo, Scott, col quale si vede di nascosto dei genitori. La seconda invece non va d'accordo con i compagni della sua classe che la prendono in giro per il suo carattere bizzarro: la bambina infatti soffre di allucinazioni spaventose e viene seguita dallo psicologo dottor Seaton che è anche il direttore di questa scuola riservata a bambini con problemi emotivi. Carol Anne crea intorno a sé strani fenomeni: grida agghiaccianti nell'ascensore, guasti all'impianto del riscaldamento, vetri e specchi che si spaccano senza motivo, immagini che appaiono e scompaiono negli specchi di casa e della scuola. Queste cose mettono in allarme gli zii Bruce e Pat e spaventano non poco Donna. Il dottor Seaton minimizza questi avvenimenti e vorrebbe tranquillizzare tutti: ma gli eventi precipitano. Lasciata sola in casa, Carol Anne viene perseguitata da un individuo perverso, incarnazione di un defunto reverendo Kane, che vorrebbe renderla un suo strumento del male. Invano la bimba tenta di sfuggirgli: in suo aiuto accorrono Donna e Scott che tentano di strapparla al maligno ma vengono catturati tutti e tre. Bruce e Pat che erano ad una festa, vengono avvisati e si precipitano per risolvere la drammatica situazione. Il dottor Seaton insiste che non è accaduto niente e tutto è dovuto ad un'ipnosi di massa: ma la realtà è che i tre giovani sono scomparsi ed i sistemi di allarme nel grattacielo con i monitor di controllo sono tutti fuori uso. A salvare dalla disperazione i due coniugi interviene una bizzarra nana, Tangina, sensitiva in possesso di un potente talismano, che conosce bene le intenzioni del reverendo Kane e offre il suo aiuto. Riesce a far tornare in vita Donna e Scott: questi però sembrano sotto shock e agiscono in modo strano come fossero posseduti da forze maligne mettendo su false piste Bruce e Pat ed uccidendo il dottor Seaton. I due coniugi poiché vogliono salvare Carol Anne, rischiano la morte più volte: per assideramento in un frigorifero dove si ritrovano chiusi misteriosamente dall'esterno; nel garage investiti da macchine impazzite; nell'ascensore che va su e giù senza più controllo. Poi con il portentoso amuleto di Tangina e con la dichiarazione del suo amore per la famiglia Pat sconfigge il maligno personaggio. Ma la sua vittoria non sarebbe duratura se Tangina non offrisse la sua persona a Kane il quale lascia in pace la famigliola a patto che la sensitiva vada con lui. Fatto questo accordo i quattro possono finalmente vivere tranquilli senza più alcun timore: ogni cosa nell'enorme grattacielo torna al suo posto come se nulla fosse accaduto.
SCHEDA FILM

Regia: Gary Sherman

Attori: Tom Skerritt - Bruce Gardner, Nancy Allen - Patricia Wilson-Gardner, Heather O'Rourke - Carol Anne Freeling, Zelda Rubinstein - Tangina Barrons, Lara Flynn Boyle - Donna Gardner, Kipley Wentz - Scott, Richard Fire - Dottor Seaton, Nathan Davis - Reverendo Henry Kane, Roger May - Burt, Paul Graham - Martin Moyer, Meg Weldon - Sandy

Soggetto: Brian Taggert, Gary Sherman

Sceneggiatura: Gary Sherman, Brian Taggert, Steve Feke - non accreditato

Fotografia: Alex Nepomniaschy

Musiche: Joe Renzetti

Montaggio: Ross Albert

Scenografia: Paul Eads

Arredamento: Linda Lee Sutton

Costumi: Tom McKinley

Effetti: Calvin Joe Acord

Altri titoli:

Poltergeist III: We're Back

Poltergeist III: The Final Chapter

Poltergeist III: ci risiamo

Durata: 97

Colore: C

Genere: FANTASY

Specifiche tecniche: 35 MM, PANAFLEX, TECHNICOLOR

Produzione: BARRY BERNARDI PER METRO-GOLDWYN-MAYER

Distribuzione: UIP - MGM HOME ENTERTAINMENT (GLI SCUDI)

CRITICA
"Modesto nell'ispirazione e nello sviluppo, 'Poltergeist III' trova il suo punto di forza nelle specchiate e luminose immagini di questo grattacielo che diventa tenebrosa sede di mostruosi accadimenti: l'orrore non nasce più in zona rurale, ma in piena tecnologia metropolitana e i fattacci sono in fondo il riflesso della nostra paura dell'ignoto. Per il resto c'è tutto quello che vi aspettate, con l'unica differenza che Kane, il leader dei poltergeist, si è fatto mostro, una volta morto. Tra i fantasmi che vagolano per il grattacielo, una piramide di specchi, luci, ascensori e garage, che diventano frammenti di paura, la piccola e bionda Heather O'Rourke grida per l'ultima volta di terrore, tra le professionali presenze adulte di Tom Skerritt, Nancy Allen e della caratteristica Zelda Rubinstein, l'unica che dà il brivido dell'ignoto e che poi, da sola, se lo risolve." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 1 Settembre 1988)

"Quel che volete da 'Poltergeist III' lo troverete. Il regista Gary Sherman congegna l'apparato allucinatorio insistendo sulla caratteristica comune a tutti gli episodi: le superfici fittizie ma perforabili che separano la realtà dall''altro mondo' (gran uso di specchi. vetri e vetrine che riflettono solo parzialmente e della solita porta risucchiante). Ma gli effetti speciali (arredi martoriati da gas, neve, pioggia) abbondano in make up, scompare del tutto il televisore come tramite mediologico con l'aldilà, l'avventura nell'altra dimensione somiglia sempre più a un tunnel dell'orrore da luna park e troppo insistito (e meno ambiguo) si fa il pistolotto sul'integrità della famiglia e sull'amore cosmico." (Fabio Bo, 'Il Messaggero', 1 Settembre 1988)

"Gli effetti si ripetono e si annullano, secondo le ingenue abitudini di chi chiede troppo allo spettatore. Non dimentichiamo però che in questo horror manca del tutto il rosso del sangue come pure le tonalità imbarazzanti di bave e secrezioni. 'Poltergeist 3' punta su banali ma franchi effetti paurosi giocando molto sugli specchi e le loro deformazioni. Per di più gli attori hanno imparato bene le nozioni di mimo necessarie per muoversi all'inverso secondo le esigenze dello specchio e del copione (lo faceva già a meraviglia Max Linder nel muto, ma non divaghiamo)." ('La Stampa', 30 Agosto 1988)