Pierre vive con la madre Marie in un grande castello in Normandia. Sono ricchi, senza preoccupazioni e legati da un rapporto che va al di là del semplice affetto madre-figlio. Pierre ogni mattina va in moto a trovare la fidanzata Lucie: i due si amano molto. Un notte Marie annuncia a Pierre di aver fissato la data delle sue nozze con Lucie. Pierre subito vuole andare a dare la notizia alla fidanzata. Mentre costeggia un bosco oscuro, i fari illuminano una ragazza mal ridotta che parla con accento dell'Est Europeo. Dice di chiamarsi Isabelle e di essere sua sorella, frutto di una relazione occasionale del padre, morto da tempo. Pierre sente di dovere salvare questa sorella, anche per rimediare alle colpe del padre. Ma la strada che sceglie è senza mezzi termini. Abbandona tutto: madre, fidanzata, castello. Insieme vanno a Parigi, ma, dopo aver molto girato, trovano rifugio in periferia, nel grande locale di una setta dove fa molto freddo. Pierre cerca di riprendere i contatti con una casa editrice, ma senza troppo successo. A Parigi, Pierre sperimenta su Isabelle l'esistenza di malignità e discriminazioni. Isabelle dice che è dispiaciuta per l'infelicità che fa passare a Pierre. Marie cerca di rintracciare il figlio ma ha un incidente con la moto e muore. Lucie invece lo trova, e decide di vivere con la coppia. Pierre in città incontra il cugino Thibault, che aveva rifiutato di dargli accoglienza. Lo uccide e viene arrestato. Isabelle si dispera e poi si butta sotto un camion. La foresta incombe buia e minacciosa.
SCHEDA FILM
Regia: Léos Carax
Attori: Guillaume Depardieu - Pierre, Katia Golubeva - Isabelle, Catherine Deneuve - Marie, Delphine Chuillot - Lucie, Laurent Lucas - Thibault, Patachou - Marguerite, Petruta Catana - Razerka, Mihaella Silaghi - Bambina, Sharunas Bartas - Capo, Samuel Dupuy - Fred, Mathias Mlekuz - Presentatore Tv, Dine Souli - Tassista, Miguel Yeco - Augusto
Soggetto: Herman Melville - romanzo
Sceneggiatura: Jean-Pol Fargeau, Lauren Sedofsky, Léos Carax
Fotografia: Éric Gautier
Musiche: Scott Walker (II)
Montaggio: Nelly Quettier
Scenografia: Laurent Allaire
Arredamento: Régine Constant
Costumi: Esther Walz
Effetti: Ex Machina
Altri titoli:
Pierre ou les ambiguïtés
Pierre oder Der Kampf mit der Sphinx
Durata: 136
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.85)
Tratto da: romanzo "Pierre o delle ambiguità" di Herman Melville
Produzione: ARENA FILMS, CANAL+, DEGETO FILM, EURO SPACE, FRANCE 2 CINÉMA, LA SEPT-ARTE, PANDORA FILMPRODUKTION, POLA PRODUCTION, THEO FILMS, TELEVISION SUISSE-ROMANDE (TSR)
Distribuzione: ISTITUTO LUCE (1999) - CINE VIDEO CORPORATION
NOTE
- REVISIONE MINISTERO MARZO 2000.
- IN CONCORSO AL 52° FESTIVAL DI CANNES (1999).
CRITICA
"Si tratta di un film confuso, ingarbugliato, irrisolto. Sbagliato dall'inizio alla fine, il racconto si risolve in un delirio autodistruttivo, un melodrammone senz'anima, dominato da un egocentrismo inconcludente. Il regista mette insieme una storia totalmente velleitaria, con pretese intellettualoidi vuote e ridicole, con un taglio narrativo pesante, ermetico, incomprensibile. Cercare il senso della verità, denunciare l'impossibilita della voglia di smarrirsi, difendere la liberta d'espressione? Individuare in queste domande il motivo portante del film e operazione retorica e superflua. Al pari del trovare giustificazioni alla presenza del rapporto madre-figlio e dell'incesto fratello/sorella. Significati? Obiettivi? La confusione è totale, la mancanza di idee ancora di più. Un pasticcio senza capo né coda, recitato anche con poca credibilità". ('Segnalazioni Cinematografiche', vol. 127, 1999)