POKEMON IL FILM

POKEMON THE FIRST MOVIE

GIAPPONE 1999
Il giovane Ash, deciso a diventare un grande allenatore di Pokémon, viene a sapere che una riunione di allenatori è in programma su un'isola del New Island. Insieme agli amici Misty e Brock e a Pikachu, un pokémon dell'elemento elettricità, Ash affronta una terribile tempesta, sbarca sull'isola, arriva al cospetto del padrone di casa. Ma l'incontro non c'è, si è trattato di un inganno messo in piedi da Mewtwo, un pokémon maestro di pokémon. Mewtwo sfida Ash e i suoi amici nello stadio, vince e si proclama padrone del mondo. Poi rivela di non essere Mewtwo ma il suo clone: tutti i pokémon intorno a lui sono clonati, e i cloni erediteranno il potere del mondo. Ash allora gli lancia una nuova sfida. Ma di fronte ai continui scontri appare ormai evidente che continuare a battersi è sbagliato. Colpito duramente, Ash sembra morto ma le lacrime dei veri pokémon lo fanno rinvenire. Ora tutti i pokémon sono liberi e volano. Ash e i suoi amici emergono come da un sogno: sono all'imbarco per l'isola e da lì il loro viaggio è appena cominciato.
SCHEDA FILM

Regia: Kunihiko Yuyama, Michael Haigney

Soggetto: Norman J. Grossfeld, John Touhey, Takeshi Shudo

Sceneggiatura: Norman J. Grossfeld, John Touhey, Takeshi Shudo

Fotografia: Hisao Shira

Musiche: Manny Corallo, John Lissauer, Ralph Schucket

Montaggio: Toshio Henmi

Durata: 75

Colore: C

Genere: ANIMAZIONE

Produzione: 4KIDS ENTERTAINMENT PRODUCTIONS

Distribuzione: WARNER BROS ITALIA (2000)

NOTE
PRODUZIONE ANIMAZIONE: SHOGAKUKAN PRODUCION CO., LTD.
CRITICA
"Finché si sono visti a 'Bim, Bum, Bam', il programma televisivo per bambini di 'Italia 1', i Pokemon creati a Tokio dal trentaquattrenne Satoshi Tajiri, battezzati con una contrazione di Pocket Monsters, erano veramente strani, affascinanti e graziosi. Diventano meno simpatici adesso che la loro apparizione in un film fa esplodere la 'follia' di un'operazione commerciale orchestrata dalla Nintendo con il massimo successo internazionale". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 28 aprile 2000)