Negli anni Cinquanta in Sardegna sono stati espropriati 8000 ettari di terra per realizzare il poligono militare di Capo Teulada. L'isola è stata considerata come "una portaerei gigante che non si può affondare" e il territorio è stato militarizzato approfittando del fatto che fosse poco abitato. I pescatori del basso Sulcis sono stati estromessi dal mare una volta così pescoso, ma, se prima il divieto di pesca era solo durante le esercitazioni NATO, dal 1997 le restrizioni sono diventate ancora più severe.Tutto viene raccontato attraverso le testimonianze degli anziani pescatori che hanno vissuto la vicenda sulla propria pelle e di chi sta lottando per riappropriarsi di quel tratto di mare.
SCHEDA FILM
Regia: Enrico Pitzianti
Attori: Luciano Marica - Se Stesso
Soggetto: Enrico Pitzianti
Sceneggiatura: Enrico Pitzianti
Fotografia: Enrico Pitzianti
Musiche: Laura Inserra, Santi Pulvirenti, Titti Smeriglio
Montaggio: Sabrina Foti
Durata: 80
Colore: C
Genere: DOCUMENTARIO
Specifiche tecniche: 35 MM.
Produzione: ENRICO PITZIANTI PER EIA FILM
Distribuzione: PABLO
Data uscita: 2004-11-26
NOTE
- IL DOCUMENTARIO E' IN ITALIANO E IN SARDO
- HANNO PARTECIPATO I PESCATORI DI S. ANNA ARRESI, TEULADA, S. ANTIOCO, SAN GIOVANNI SUERGIO, BUGGERRU, PORTOSCUSO, CALASETTA, CARLOFORTE.
CRITICA
"Se Michael Moore spara contro Bush, anche l'Italia dimostra di poter e saper fare un bel documentario sociale. 'Piccola pesca' di Enrico Pitzianti, cagliaritano vissuto anche a New York. (...) Il film, dando voce a molta povera gente, spiega come lo sgombero nasca negli anni '50 con la DC che benediceva l'operazione. Poco tempo fa una delegazione di questi pescatori, capitanati da Luciano Marica, ha dimostrato con una flotta di barchette: hanno abbattuto il muro di Berlino, poi l'hanno fatto qui. Purtroppo i sardi sono quasi soli, le istituzioni latitano, fin da quando nel '56 i grandi possidenti vendettero i terreni. Pensare, si racconta, che venne lo scrittore Emilio Lussu per dirci di stare attenti: 'Invece siamo stati fregati'". (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 11 dicembre 2004)
"Dalla Sardegna è un po' che arrivano segnali interessanti di autonomia creativa. Eccone qui uno. Enrico Pitzianti (con il sostegno di un produttore davvero un po' speciale come Gianluca Arcopinto) si è messo al servizio di un'inchiesta che dissotterra cadaveri nell'armadio di vecchi di cinquant'anni. (...) In nome della sopravvivenza della comunità, dei diritti e delle aspettative delle generazioni che verranno, in nome della pace, la collettività resiste e protesta con lo stile tenace e dignitoso che è proprio della gente sarda. E il film lo testimonia memore della nostra migliore tradizione (Vittorio De Seta?) di documentarismo civile. Nulla da invidiare a Michael Moore." (Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 10 dicembre 2004)