Elisabeth Vogler, attrice di teatro e di cinema, si chiude, un giorno, nel più assoluto mutismo, rifiutandosi di parlare con il prossimo. Alma, l'infermiera addetta alla sua custodia in una villa isolata, cerca di risvegliarla dalla sua apatia, parlandole, con lunghi monologhi, della sua vita privata. Se Elisabeth, col suo silenzio, vuole interpretare una nuova parte di attrice, Alma con le sue confessioni, anche scabrose, compie un'autoanalisi del suo passato. L'affetto che comincia a nutrire per Elisabeth si tramuta in odio quando Alma scopre che l'attrice, in una lettera, ha rivelato ad altre persone i segreti che lei le raccontava. Si viene quindi a creare un sentimento di amore-odio che porta le due donne quasi a uno scambio di personalità. Ma Alma non vuole diventare insensibile come Elisabeth e, pur se non riesce mai a liberarsene del tutto psichicamente, si distacca da lei per continuare il suo lavoro di infermiera.
SCHEDA FILM
Regia: Ingmar Bergman
Attori: Bibi Andersson - Alma, Liv Ullmann - Elisabeth Vogler, Margaretha Krook - Dottoressa, Gunnar Björnstrand - Signor Vogler, Jörgen Lindström - Ragazzo
Soggetto: Ingmar Bergman
Sceneggiatura: Ingmar Bergman
Fotografia: Sven Nykvist
Musiche: Lars Johan Werle
Montaggio: Ulla Ryghe
Scenografia: Bibi Lindström
Costumi: Mago
Altri titoli:
Kinematografi
Durata: 85
Colore: B/N
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: 35 MM
Produzione: SVENSK FILMINDUSTRI (SF) AB
Distribuzione: INDIEF - SAN PAOLO AUDIOVISIVI
NOTE
- PRIMA PROIEZIONE 18-10-1966.
CRITICA
"Il film, che si distingue per l'essenzialità della messa in scena - povertà d'azione, due soli personaggi, tempo e spazio ridotti a riferimenti impalpabili e quasi metafisici - ripropone, nel contesto esistenziale d'un mondo sotto l'incubo di una crisi, la possibilità di un incontro costruttivo tra individuo e individuo, tra realtà interiore ed esteriore. Questa trattazione, pur essendo involuta, non rinuncia al fascino dei più appariscenti elementi del linguaggio cinematografico." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 62, 1967)