In un paese arabo, in procinto di prendere parte alla guerra in atto contro Israele, la piccola Michèle - ebrea figlia di ebrei - trova modo di frequentare Karim, un bambino arabo: i due si innamorano e riescono a farsi unire in matrimonio. Nel frattempo è scoppiata la guerra; perciò i genitori di Michèle decidono di mettersi in salvo insieme con la loro figlioletta: salgono su un aereo (Michèle è recalcitrante), dinanzi agli occhi sbalorditi del piccolo arabo.
SCHEDA FILM
Regia: Nino Zanchin
Attori: Susanna Melandri - Michéle, Habib Namouchi - Karim, Rosemarie Dexter - Annie, madre di Michèle, Umberto Orsini - Padre di Michèle, Mohamed Bosif - Alì, il favolista, Henda Bellgho - Henda, la governante, Nasser Manabi - Fidanzato di Henda, Giorgio Dolfin - Operaio, Orazio Stracuzzi - Operaio, Hattab Dhib, Mohamed Ben Abbes, Mochtar Derouich
Soggetto: Suso Cecchi d'Amico, Nino Zanchin, Silvia D'Amico Bendicò
Sceneggiatura: Suso Cecchi d'Amico, Nino Zanchin, Silvia D'Amico Bendicò
Fotografia: Eliseo Caponera
Musiche: Ennio Morricone
Montaggio: Attilio Vincioni
Arredamento: Gianfrancesco Fantacci
Suono: Luciano Fiorentini
Aiuto regia: Filippo Ottoni, Tarak Ben Ammar - ssistente
Altri titoli:
I Figli chiedono perché
Why
Durata: 103
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: EASTMANCOLOR
Produzione: ISTITUTO LUCE
Distribuzione: ITAL-NOLEGGIO CINEMATOGRAFICO
NOTE
- GRIFONE D'ORO AL GIFFONI FILM FESTIVAL (1974).
CRITICA
"Tra i sempre più rari film per ragazzi che, una volta realizzati, riescono a trovare la via della programmazione, questo diretto da Nino Zanchin ha tutte le carte in regola per ottenere consensi anche da un pubblico adulto. (...) Raccontato con i moduli della favola, ma inserito nel contempo in una realtà politica e sociale di viva attualità, il film sviluppa due temi ben precisi: l'uguaglianza delle razze e la possibilità di un loro incontro sul piano dei sentimenti più genuini. (...) Il fatto che sia proiettato, a Roma come nelle principali città italiane, non può che costituire un elemento positivo per quel rilancio del cinema per ragazzi da tutti uspicato (...)." (L. S., 'Il Popolo', 26 maggio 1973)