Andreas Winkelman ha alle spalle un'esistenza tumultuosa e un matrimonio fallito, e per questo ha preferito trasferirsi sull'isola di Fårö, nel mar Baltico, dove vivere in completa solitudine. Il suo isolamento, però, viene rotto dall'incontro con le altre tre persone che vivono sul posto: Anna Fromm, una donna tormentata dal rimorso di aver provocato l'incidente automobilistico in cui persero la vita il marito e il figlio; Elis Vergerus, un architetto arido e cinico, e sua moglie Eva, una donna infelice e insoddisfatta. Dopo aver vissuto un breve e freddo rapporto con Eva, Andreas intreccia una relazione con Anna, e finisce con l'andare a convivere con lei. Entrambi desiderano dimenticare il passato e ritrovare la serenità, ma nessuno è in grado di curare la disperazione di un cuore ferito...
SCHEDA FILM
Regia: Ingmar Bergman
Attori: Max von Sydow - Andreas Winkelmann, Liv Ullmann - Anna Fromm, Erland Josephson - Elis Vergérus, Bibi Andersson - Eva Vergérus, Erik Hell - Johan Andersson, Sigge Fürst - Verner, Svea Holst - Moglie di Verner, Annika Kronberg - Katarina, Hjordis Petterson - La sorella di Johan, Lars-Owe Carlberg - Poliziotto, Brian Wikström - Poliziotto, Barbro Hiort af Ornäs - Donna in sogno, Malin Ek - Donna in sogno, Britta Brunius - Donna in sogno, Brita Öberg - Donna in sogno, Marianne Karlbeck - Donna in sogno
Soggetto: Ingmar Bergman
Sceneggiatura: Ingmar Bergman
Fotografia: Sven Nykvist
Montaggio: Siv Lundgren
Scenografia: P.A. Lundgren
Costumi: Mago
Altri titoli:
The Passion of Anna
A Passion
Durata: 72
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: 35 MM, PANORAMICA, TECHNICOLOR, EASTMANCOLOR
Produzione: LARS-OWE CARLBERG PER SVENSK FILMINDUSTRI E CINEMATOGRAPH
Distribuzione: DEAR - DVD: TEODORA FILM (2010)
NOTE
- PRIMA PROIEZIONE 10 NOVEMBRE 1969.
CRITICA
"Nonostante la parsimonia d'azione, la letterarietà dei dialoghi, la concentrazione delle reazioni psicologiche, il film possiede un fascino cinematografico dovuto allo splendore della fotografia e alla perfetta recitazione; possiede, inoltre, una potenza dialettica sottile consistente nell'immettere lo spettatore in un clima di riflessione sulla condizione umana più universale, fatta di dubbi, di desideri, di segrete ribellioni e di intimi contrasti, di passioni represse e soffocate dalla fragilità dell'individuo e dall'inconsistenza dei rapporti sociali." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 70, 1971)