Justine e Richard, dopo 15 anni di matrimonio e tre figli, decidono di separarsi. Mentre Justine resta con i ragazzi nella loro casa, Richard vive in un altro appartamento e accetta un lavoro all'estero. Dopo un anno dalla separazione, Richard si rifà vivo...
SCHEDA FILM
Regia: Sophie Marceau
Attori: Judith Godrèche - Justine, Niels Arestrup - Richard, Anne Le Ny - Amelie, Laurence Février - Madre di Justine, Jean-Marie Frin - Padre di Justine, Aurélien Wiik - William, Daniel Isoppo - Hubert, Christelle Tual - Josée, Chantal Banlier - Christine, Isabelle Olive - Carole, Jimmy Baudrand - Constantin, Louis-Alexandre Lucotte - Jeremy, Jules Boudier - Jacob, Ariane Seguillon - Corinne, François Chattot - Produttore francese, Léa Unglick - Justine a 5 anni, Lilly-Fleur Pointeaux - Justine 9/12 anni, Julien Marion - Fratello di Justine (a 14 anni, James Gorter - Clément a 8 anni, Nastasia Demont - Clémentine a 8 anni, Oury Milshtein, Christine Campion, Enric Arquimbau, Yoann Denaive, Fleur Michels, Jacques Le Forestier
Soggetto: Sophie Marceau
Sceneggiatura: Sophie Marceau
Fotografia: Emmanuel Machuel
Musiche: Éric Neveux
Montaggio: Claudine Merlin
Scenografia: Yves Fournier
Arredamento: Marie Cheminal
Costumi: Nathalie Raoul
Altri titoli:
Speak to Me of Love
Durata: 98
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: 35 MM
Produzione: LES FILMS ALAIN SARDE - CINE' VALSE - CANAL +
Distribuzione: MINERVA PICTURES (2003)
Data uscita: 2003-04-18
NOTE
- PRESENTATO IN ANTEPRIMA ALLA 19MA EDIZIONE DI EUROPACINEMA.
CRITICA
"'Parlami d'amore', esordio alla regia di Sophie Marceau, cita la relazione tra l'attrice e il regista Andrzej Zulawski. La Marceau ama i piani sequenza e le carrellate, ma allo stile associa una sorprendente maturità dello sguardo. Certo, la pellicola è discontinua e ricca di ingenuità. Eppure se ne possono apprezzare anche i difetti. Proprio come in amore. Quello più complesso e vero". (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 11 aprile 2003)
"Sophie Marceau, spiacerà ai nostalgici del 'Tempo delle mele', è diventata grande e fa la regista. La promozione del suo film dice che 'rievoca atmosfere nouvelle vague'. Che lo slogan sia vero o meno bisogna darle atto che, in compagnia di non poche ingenuità e incertezze, la neo-regista ha dato prova di avere le sue idee e di sapere che cosa cerca di esprimere. (?) Servirebbe re-imparare a parlare d'amore. Insomma, se qua e là il melodramma costringe a soffocare una risata non richiesta, il risultato d'insieme è degno". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 19 aprile 2003)