Parigi

Paris

Klapisch ritorna in patria con un affresco urbano malinconico e ambizioso. Troppo programmatico per emozionare davvero

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FRANCIA 2008
Pierre, ballerino professionista, ha scoperto di essere gravemente malato ed è in attesa di un trapianto cardiaco. Bloccato in casa, sospeso tra la vita e la morte, dal balcone del suo appartamento di Parigi, Pierre inizia ad osservare gli abitanti del quartiere. Grazie al suo nuovo passatempo e all'arrivo in casa della sorella Élise (che si è trasferita da lui, con i tre figli, per accudirlo) Pierre viene così a conoscenza di un universo umano dove, ognuno con i suoi problemi, cerca come lui di sopravvivere giorno per giorno.
SCHEDA FILM

Regia: Cédric Klapisch

Attori: Juliette Binoche - Élise, Romain Duris - Pierre, Fabrice Luchini - Roland Verneuil, Albert Dupontel - Jean, François Cluzet - Philippe Verneuil, Karin Viard - La forania, Gilles Lellouche - Franky, Mélanie Laurent - Laetitia, Zinedine Soualem - Mourad, Julie Ferrier - Caroline, Olivia Bonamy - Diane, Maurice Bénichou - Lo psichiatra, Annelise Hesme - Victoire, Audrey Marnay - Marjolaine, Xavier Robic - Arthur Delamare, il presentatore TV, Judith El Zein - Mélanie Verneuil, Kingsley Kum Abang - Benoît, Suzanne Aichinger - Susy, Farida Khelfa - Farida, Renée Le Calm - Sig.ra Renée, Sabrina Ouazani - Khadija, Emmanuel Quatra - Grand Nanar, Nelly Antignac - Rachel, Joffrey Platel - Rémy

Soggetto: Cédric Klapisch

Sceneggiatura: Cédric Klapisch

Fotografia: Christophe Beaucarne

Musiche: Loïc Dury, Robert 'Chicken' Burke

Montaggio: Francine Sandberg

Scenografia: Marie Cheminal

Costumi: Anne Schotte

Effetti: Seb Caudron

Durata: 130

Colore: C

Genere: DRAMMATICO ROMANTICO COMMEDIA

Specifiche tecniche: 35 MM (1:2.35)

Produzione: CANAL+, CE QUI ME MEUT MOTION PICTURES, FRANCE 2 CINÉMA, STUDIO CANAL, TPS STAR

Distribuzione: BIM

Data uscita: 2008-09-26

TRAILER
CRITICA
PARIGI
"Klapisch non vuole dare un senso a tutto, ordinando in qualche modo le vite dei suoi parigini dentro una trama dove tutto si tiene e trova un senso. No, i suoi personaggi a volte si incontrano a volte si dividono (anche in maniere tragiche) ma proseguono ognuno per la propria strada. Anche se poi il coraggio del regista sembra fermarsi a metà, scegliendo di raccontare la faccia multietnica di Parigi attraverso il più scontato dei pretesti (l'immigrato clandestino dal Mali) e finendo per relegare alcuni personaggi troppo sullo sfondo così da farli sembrare un po' dei riempitivi. Alla fine, l'ambizione di raccontare una città attraverso i suoi abitanti resta solo un meritevole proposito riuscito a metà, né davvero ritratto sociologico (nonostante le spiegazioni dotte di Roland su Parigi che, citando Baudelaire, cambia più veloce di un cuore) né davvero appassionante vivisezione
del suo cuore pulsante." (Paolo Mereghetti, 'Corriere della Sera', 26 settembre 2008)

"E' sempre un piacere trovarsi davanti una commedia fatta come si deve. La coralità di questo 'Parigi' ha qualcosa del sapore dei film di Scola, in un altro contesto culturale e senza l'afflato ideologico che spesso li contraddistingue, ma con lo stesso spessore umano delle vite comuni che assumono una bellezza eccezionale. Infatti Parigi è fatto di questo: di niente e di tutto." (Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 26 settembre 2008)

"'Parigi', schizofrenico com'è, ha un ritmo lento, ripetitivo, meditabondo, qualche momento toccante; ma non si può dire riuscito." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 26 settembre 2008)

"E' un parlarsi addosso, specie del personaggio della Binoche, che non imbrocca un bel film da 'Cuore in inverno'." (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 26 settembre 2008)