Parigi 13° distretto, il quartiere delle Olimpiadi. Émilie incontra Camille che è attratta da Nora, che a sua volta conosce Amber. Tre ragazze e un ragazzo: sono amici, a volte amanti e spesso entrambi.
SCHEDA FILM
Regia: Jacques Audiard
Attori: Lucie Zhang - Émilie, Makita Samba - Camille, Noémie Merlant - Nora, Jehnny Beth - Amber Sweet, Camille Léon-Fucien - Eponine, Océane Cairaty - Stéphanie, Anaïde Rozam - Leïla, Pol White - Padre di Camille, Geneviève Doang - Karin, Geneviève Doang - Sorella di Émilie, Lumina Wang - Sandra, Stephen Manas
Soggetto: Adrian Tomine - racconti
Sceneggiatura: Céline Sciamma, Léa Mysius, Jacques Audiard
Fotografia: Paul Guilhaume
Musiche: Rone
Montaggio: Juliette Welfling
Scenografia: Mila Préli
Costumi: Virginie Montel
Suono: Brigitte Taillandier, Vincent Goujon, Hortense Bailly, Niels Barletta
Altri titoli:
Paris, 13th District
Durata: 106
Colore: B/N
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: (:1.85)
Tratto da: dal fumetto 'Killing and Dying' (Morire in piedi) di Adrian Tomine (ed. Rizzoli, 2016)
Produzione: VALÉRIE SCHERMANN PER PAGE 114 - FRANCE 2 CINÉMA
Distribuzione: EUROPICTURES (2022)
Data uscita: 2022-03-24
TRAILER
NOTE
- IN CONCORSO AL 74. FESTIVAL DI CANNES (2021).
- REALIZZATO CON LA PARTECIPAZIONE DI: CANAL+, CINÉ+, FRANCE TÉLÉVISIONS; IN ASSOCIAZIONE CON COFINOVA 17.
CRITICA
"Fra stazioni del metrò e centri commerciali, giardini e spianate, ristoranti e negozi le persone si urtano, si incrociano si cercano, si fuggono: 'Parigi, 13Arr.' parla di sentimenti che a volte rimangono sigillati, di un quartiere ancora non gentrificato, dei giovani fragili che lo abitano. Delusi dalla società e dalle relazioni professionali del nostro tempo, sopraffatti dalla precarietà che invade i rapporti, col bisogno di sentirsi accettati raccontano un sistema sociale, politico, economico che mette le persone in crisi allontanandole dalle proprie passioni. (...) Audiard (e Sciamma e Mysius) ci portano lungo (e dentro) questo movimento che allontana e avvicina i loro personaggi, che è fatto di scoperte e di improvvise perdite, di passaggi dolorosi e di esempi di resistenza. Con uno sguardo alla nouvelle vague, ma ai tempi dell' amore 2.0,la regia di Audiard sceglie un sontuoso bianco e nero e si afferma in una parola che si fa ricerca di sé, spazio del corpo, del desiderio, del sesso e dell' amore che dentro a questa parola vivono.(...) questi ragazzi non vogliono dimostrare nulla né farsi portatori di istanze, vivono la nostra epoca, ne esprimono le incertezze, esistono con la loro inquietudine in una gamma di sfumature e di sensibilità, palpitanti nonostante tutto di un'energia che li rende magnificamente universali." (Cristina Piccino, 'Il Manifesto', 24 marzo 2022)