Il sor Peppe, proprietario di un negozio di stoffe, è in mezzo ai guai. A prescindere dalle preoccupazioni lavorative, la moglie Margherita lo tormenta, rinfacciandogli i sacrifici che lei fa per la famiglia e, nella sua cieca gelosia, l'accusa di trascorrere le giornate divertendosi con le clienti. Anche i figli lo molestano con la loro irrequietezza. Una sera, il sor Peppe, per accontentare i suoi, va con tutta la famiglia a teatro, dove il fachiro Burmah presenta i suoi esperimenti d'ipnotismo. Spinto dalla moglie anche il sor Peppe sale sul palcoscenico e si lascia addormentare dal fachiro, il quale per un accidente si ferisce e deve esser trasportato all'ospedale. Così il sor Peppe resta immerso nel sonno ipnotico e in tali condizioni ritorna a casa, dove si comporta come fosse una madre di famiglia. Il giorno dopo Margherita è costretta ad andare al negozio a servire i clienti e sbrigare gli affari mentre Peppe si dedica alle faccende domestiche. La situazione è completamente rovesciata: Margherita si rende conto delle difficoltà del commercio, mentre Peppe fa alla moglie delle scenate di gelosia. Alla fine i due ricorrono al fachiro ch'è ancora all'ospedale; ma, solo dopo aver superato numerose difficoltà, otterranno che il fachiro intervenga per rimettere le cose a posto.
SCHEDA FILM
Regia: Aldo Fabrizi
Attori: Aldo Fabrizi - Sor Peppe, Ave Ninchi - Margherita, moglie di Peppe, Giovanna Ralli - Marcella, Carlo Delle Piane - Pecorino, Giancarlo Zarfati - Gnappetta, Mara Landi, Alfredo Rizzo, Anna Maria Dori, Luigi Pavese, Virgilio Riento, Franco Giacobini, Gianna Segale, Gondrano Trucchi, Marco Tulli, Armando Annuale, Enrico Luzi, Paolo Stoppa
Soggetto: Piero Tellini
Sceneggiatura: Aldo Fabrizi, Ruggero Maccari, Mario Amendola
Fotografia: Mario Bava
Musiche: Carlo Innocenzi, Enrico Simeone
Montaggio: Nella Nannuzzi
Scenografia: Carlo Vignati
Altri titoli:
Dad Becomes Mom
Durata: 84
Colore: B/N
Genere: COMICO
Produzione: ALDO FABRIZI PER ALFA FILM
Distribuzione: RANK FILM
CRITICA
"Un'altra avventura della famiglia Passaguai, piuttosto divertente all'inizio, un po' meno dopo a causa dell'eccessivo insistere su alcune trovate non sempre di effetto irresistibile. Il film, naturalmente, non è per palati delicati e piace perciò al grosso pubblico". (Alberto Albertazzi, "Intermezzo", n. 19/20 del 31/10/1952).
"Si tratta di un lavoro piuttosto scadente, privo di vera e sana originalità." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 32, 1952)