Il piccolo boss della malavita Otomo, affiliato alla Yakuza, viene chiamato da uno dei capi dell'organizzazione criminale per risolvere una difficile questione fra bande...
SCHEDA FILM
Regia: Takeshi Kitano
Attori: Takeshi Kitano - Ôtomo, Kippei Shiina - Mizuno, Ryô Kase - Ishihara, Tomokazu Miura - Katô, Jun Kunimura - Ikemoto, Tetta Sugimoto - Ozawa, Takashi Tsukamoto - Iizuka, Hideo Nakano - Kimura, Renji Ishibashi - Murase, Fumiyo Kohinata - Detective Kataoka, Sôichirô Kitamura - Mr Chairman
Sceneggiatura: Takeshi Kitano
Fotografia: Katsumi Yanagijima
Musiche: Keiichi Suzuki
Montaggio: Takeshi Kitano, Yoshinori Ôta
Scenografia: Norihiro Isoda
Arredamento: Tatsuo Ozeki
Costumi: Kazuko Kurosawa, Yohji Yamamoto - per Otomo
Altri titoli:
The Outrage
Durata: 109
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: ARRIFLEX 535B, SUPER 35 STAMPATO A 35 MM (1:2.35), CINEMASCOPE
Produzione: TAKESHI KITANO, MASAYUKI MORI, TAKIO YOSHIDA PER BANDAI VISUAL COMPANY, OFFICE KITANO, OMNIBUS JAPAN, TV TOKYO, TOKYO FM BROADCASTING CO.
NOTE
- IN CONCORSO AL 63. FESTIVAL DI CANNES (2010).
CRITICA
"Si sa che le giurie hanno spesso voglia di sorprendere, ma si fatica a immaginare che cosa potrebbero trovare di interessante in 'Outrage' di Takeshi Kitano, storia di uno yakuza di secondo livello (interpretato dallo stesso regista) che finisce coinvolto nella guerra di potere del suo boss. I tempi sono cambiati (come dice una battuta) e quindi sarebbe inutile cercare quei codici di comportamento della mala che in passato avevano vivificato i suoi capolavori. Ma ridurre tutto a una serie di uccisioni senza necessità, con troppe gratuite concessioni al gusto splatter (...) non aiuta a trovare una vera ragion d'essere a un film che, alla fine, sembra piuttosto un tentativo di inseguire glorie passate rivestendo i panni del personaggio che più gli aveva dato popolarità." (Paolo Mereghetti, 'Il Corriere della Sera', 18 maggio 2010)
"Tra le torture del cinema di ieri ottimizzate nel cinema di oggi, mancava qualcuno che andasse fino in fondo con il trapano di 'Il maratoneta', ripreso in 'La piccola bottega degli orrori'. Ci pensa Takeshi Kitano, finalmente, con 'Outrage', con una non nuova, ma sempre algida e stilizzata, guerriglia tra capi e sottocapi di un gruppo mafioso. Il regista di 'Hana-bi' e 'Brother', pur alla ricerca di altre vie per filmare la violenza, resta un po' chiuso in se stesso, anche quando, nel bene, questo significa inchiodare lo spettatore a una visione grafica d'immacolata purezza del racconto." (Silvio Danese, 'Nazione-Carlino-Giorno', 18 maggio 2010)