OSCURI PRESAGI

COLD HEAVEN

USA 1991
Marie Davenport si trova coinvolta in un triangolo amoroso tra lei, suo marito Alex e Daniel ma proprio quando decide di svelare al marito i suoi sentimenti, questo viene ucciso in un banalissimo incidente nautico. Qualche giorno dopo il suo corpo scompare misteriosamente dall'obitorio. Da questo momento prende avvio un vero e proprio giallo. Il marito ricompare vivo e vegeto (è resuscitato oppure non era morto?). La storia prende ora una piega diversa, con preti, monache, visioni mistiche, vortici che si trasformano in una croce fosforescente che si imprime su una parete rocciosa e lei, Marie alla fine si redime e ritorna col marito.
SCHEDA FILM

Regia: Nicolas Roeg

Attori: Will Patton - Padre Niles, Mark Harmon - Alex Davenport, Theresa Russell - Marie Davenport, James Russo - Daniel Corvan, Talia Shire - Suora

Soggetto: Brian Moore

Sceneggiatura: Allan Scott

Fotografia: Francis Kenny

Musiche: Stanley Myers

Montaggio: Tony Lawson

Scenografia: Steven Legeler

Durata: 95

Colore: C

Genere: THRILLER

Tratto da: TRATTO DAL ROMANZO "COLD HEAVEN" DI BRIAN MOORE

Produzione: ALLAN SCOTT E JONATHAN D. KRANE PER MCGE STERLING

Distribuzione: EAGLE PICTURES - 20TH CENTURY FOX HOME ENTERTAINMENT

CRITICA
"Il nuovo film, sensual-nerohitchcockiano, è personale, è una variante impazzita, ma di classe filmica. Probabilmente il regista mira in alto con la scusa della suspense mistica vuole trattare il potere dell'amore contro il potere della morte (o viceversa), dei prodigi del carattere sensibile. La Russell invece dice solo che, nella confusione dei tempi moderni, gradisce un po' di spiritualità, perché l'ispirazione, anche dell'attore, viene dal Karma. Roeg ha da parte sua, pure quando eccede, il dono di saper esprimersi col cinema, col flusso delle immagini, col mistero del montaggio. Il suo nuovo film è proprio per questo più coinvolgente, ha il ritmo dell'affanno nevrotico." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 2 Marzo 1993)

"Era bella l'idea di metaforizzare in un lutto improvviso il trauma emotivo che si accompagna al tradimento di una persona cara. E col suo fascino ambiguo di vedova nera, la brava Russell sembra fatta apposta per trascinarci nel labirinto delle pulsioni più nascoste e viscerali. Tuttavia sconcerta il risvolto addirittura mistico nel thriller psicologico che Allan Scott ha sceneggiato ispirandosi al romanzo 'Cold Heaven' di Brian Moore. Anche se l'abile regista Nicolas Roeg è solito giocare morbosamente su una dimensione spiritualista e onirica, la chiave religiosa non è esattamente la sua e nella pretesa di risolvere in estasi una banale vicenda di adulterio, 'Oscuri presagi' sfiora il ridicolo." (Alessandra Levantesi, 'La Stampa', 12 Giugno 1993)

"Cineasta anomalo nel suo immaginifico eclettismo, autore di almeno due film notevoli ('A Venezia... un dicembre rosso shocking', 1973, e 'Il lenzuolo viola', 1980), il britannico Roeg (1928) è una delle rare eccezioni alla regola secondo la quale i direttori della fotografia non diventano buoni registi. In quest'occasione, però, ha avuto a disposizione una sceneggiatura, tratta da un romanzo di Brian Moore, di un fumoso e torbido misticismo che sfiora più di una volta il ridicolo involontario e che non può non insospettire gli spettatori laici pronti a cogliere l'incenso del kitsch e a sorridere, se non a indignarsi, per l'edificante soluzione catartica della vicenda. Anche se un po' appannata la maestria formalistica di Roeg non manca: basta vedere come ha filmato le riprese subacquee dell'incidente di partenza e come governa i momenti d'isteria allucinatoria nella seconda parte." (Morando Morandini, 'Il Giorno')