Adam è miracolosamente sopravvissuto a un incidente d'auto in cui hanno perso la vita la sua amata, Basia, e il suo migliore amico, Kamil. Adam, promettente professore di letteratura all'Università, decide di abbandonare la carriera, ma non la sua ossessione per la Divina Commedia, unica vera consolazione. Solo dormendo Adam riesce a trovare sollievo: vive una vita parallela in una dimensione onirica, popolata da strane visioni e immagini dantesche; solo qui riesce a vedere e a parlare ai suoi cari. Le visioni scaturite dall'immaginazione di Adam e i fantasmi della poesia diventano particolarmente pronunciati quando una serie di calamità colpisce la nazione. Il 2010 si rivela un anno sconvolgente per la Polonia: catastrofi naturali, inondazioni, l'esplosione dell'aereo presidenziale, schiantatosi in circostanze misteriose. Una tragedia nazionale si impone su una tragedia personale. Adam inizia un cammino per rielaborare il proprio dolore e per riprendere in mano la sua vita. Riuscirà infine a ricongiungersi con la sua amata, come Dante con Beatrice?
SCHEDA FILM
Regia: Lech Majewski
Attori: Michal Tatarek - Adam, Elzbieta Okupska - Zia Xenia, Jacenty Jedrusik - Confessore, Jan Wartak - Padre, Szymon Budzyk - Kamil, Anna Mielczarek - Basia, Karolina Korta, Karolina Wardyn, Massimiliano Cutrera
Sceneggiatura: Lech Majewski
Fotografia: Lech Majewski, Pawel Tybora
Musiche: Lech Majewski, Józef Skrzek
Montaggio: Eliot Ems, Katarzyna Lesniak
Scenografia: Lech Majewski
Costumi: Dorota Lis
Durata: 102
Colore: C
Genere: DRAMMATICO STORICO
Produzione: POLISH FILM INSTITUTE, CG HOME VIDEO, BOKOMOTIVE FILM AB, SILESIA-FILM, ODEON RYBARCZYK PRODUCTIONS, 24MEDIA, Em AUDIO, CENTRUM KULTURY KATOWICE
Distribuzione: CG (2014)
Data uscita: 2014-04-17
TRAILER
NOTE
- DISPONIBILE IN STREAMING DAL 13 SETTEMBRE 2021 SU NEXO+.
CRITICA
"Dopo Bruegel e Bosch, il regista polacco Lech Majewski fa un suo match con la 'Divina Commedia' attraverso uno studioso di Dante che per rimuovere un doppio lutto diventa narcolettico e dipendente dalle famose cantiche. La privacy sposa poi la causa dell'orribile 2010 della Polonia. Domande impossibili ma in un film che ha una continua tensione poetica e figurativa, squarci di incubo tra cattedrali e supermercati." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 17 aprile 2014)
"Dopo 'I colori della passione', film ispirato a un dipinto di Bruegel, il multiforme artista polacco Lech Majewski torna con un'altra elegante fumisteria: basata, questa volta, nientemeno che sulla 'Divina Commedia'. (...) Un film pieno di ambizioni culturali e di deprimente eleganza (...)." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 17 aprile 2014)
"Non solo 'Onirica' è diversissimo da 'I colori della passione' (il che è perfettamente legittimo): è proprio un'altra idea di cinema, meno visionario e fantasioso, e soprattutto i riferimenti a Dante appaiono piuttosto appiccicati. Quasi fossero una scusa per trovare un co-produttore italiano... (...) Le sequenze oniriche sono visivamente belle, ma dopo Bergman, Fellini e Buñuel (che hanno filmato i sogni più 'reali' e convincenti mai visti sullo schermo) cimentarsi con simili scene è sempre un terno al lotto. Inoltre Majewski non sembra a suo agio con una storia realistica, sia pure con derive nel sogno e nella fede. Il film sembra dire di continuo: vorrei essere Tarkovskij, ma non ci riesco. No, non ci riesce." (Alberto Crespi, 'L'Unità', 17 aprile 2014)
"Sullo sfondo la Polonia del 2010, annus terribilis per quel Paese che vide sia l'incidente aereo fatale al presidente Kaczynski e a vari personaggi istituzionali, sia una grave inondazione nei territori meridionali. Parte di un 'trittico' accanto a 'Il giardino delle delizie' (2004) e 'I colori della passione' (2010), 'Onirica' è il nuovo segmento cinematografico del percorso pluri-mediale di Majewski, tra gli artisti 'polifonici' contemporanei più interessanti. La complessa ricercatezza linguistica non delude le aspettative rispetto all'opera del Maestro polacco, attento non solo agli aspetti formali dell'Arte ma anche a quelli filosofico-politici del proprio Paese." (Anna Maria Pasetti, 'Il Fatto Quotidiano', 17 aprile 2014)
"Dopo un semicapolavoro come 'I colori della passione' (viaggio in un quadro di Bruegel), era difficile per l'imprendibile Lech Majewski (frequentatore di Warhol e Basquiat, ex regista pubblicitario, pittore e musicista) mantenere lo stesso livello. Il protagonista di 'Onirica', sopravvissuto a un terribile incidente, appassionato della Divina Commedia, vive sospeso tra sogni, realtà e lancinante senso di colpa nella Polonia del 2010, devastata da tragedie naturali e non (...). Il risultato è incostante ma potente. (...) Bisogna lasciarsi andare a un'esperienza audiovisiva misteriosa che unisce una regia spettacolare alla tradizione surrealista polacca. Gran finale con una chiesa inondata. Amanti del simbolismo, fatevi sotto." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 17 aprile 2014)
"Piacerà a chi si ribella all'idea di passare la pasqua cinematografara coi cartoni animati e i kolossal americani. Allora è meglio una full immersion nella frenetica fuga dalla realtà con il film diretto da Lech Majewski, che trae ispirazione anche dalla Divina Commedia". (Giorgio Carbone, 'Libero', 17 aprile 2014)
"Raffinato e estenuante dramma del visionario polacco Lech Majewski, che assembla i tormenti del depresso ex prof di Letteratura Adam e le pagine dantesche. Il protagonista, che vede il padre arrancare dietro l'aratro e i buoi tra i corridoi dell'iper, si addormenta nove volte in un'ora e mezzo. Lo spettatore una sola, dopo cinque minuti, ma non si sveglia più." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 17 aprile 2014)
"Dante e la 'Commedia' vivono per echi e impressioni funebri nella psiche afflitta di sconcerto e dolore di un poeta che, scampato a un incidente, perduti la fidanzata e il più caro amico, soffre di narcolessia. (...) Affascinante la sequenza del bosco notturno: in un controluce alla Goya, il protagonista incontra i suoi morti in abito da sera, una hall en plein air, aldilà surrealista colmo d'emozione e mistero. Terzo di una trilogia (con 'Il giardino delle delizie' e 'I colori della passione') ispirata ai maestri dell'arte e della poesia dello scrittore, compositore e film maker polacco. Impegnativo." (Silvio Danese, 'Nazione - Carlino - Giorno', 18 aprile 2014)