Hugh, Leila e Ben sono tre fratelli afroamericani di pelle chiara che vivono a Manhattan. Hugh, il più grande, è un cantante di nightclub in declino che vede uno spiraglio di felicità quando gli viene proposta una nuova scrittura. Leila frequenta i circoli degli esistenzialisti ma dopo una sfortunata avventura accetta la corte di un ragazzo della sua razza. Ben, il più giovane dei tre, tenta di superare il disagio di essere di colore frequentando un gruppo di ragazzi bianchi che passano le giornate tra flirt, risse e gioco d'azzardo finché decide di condurre una vita più tranquilla.
SCHEDA FILM
Regia: John Cassavetes
Attori: Ben Carruthers - Ben, Lelia Goldoni - Lelia, Hugh Hurd - Hugh, Anthony Rey - Tony, Dennis Sallas - Dennis, Tom Reese - Tom, Tom Allen - Tom, David Pokitillow - David, Rupert Crosse - Rupert, Davy Jones - Davey, Pir Marini - Pir, il pianista, Victoria Vargas - Victoria, Jack Ackerman - Jack, direttore della Scuola di ballo, Jacqueline Walcott - Jacqueline, John Cassavetes - non accreditato, Bobby Darin - non accreditato, Seymour Cassel - non accreditato, Gena Rowlands - non accreditata, Jean Shepherd - non accreditato
Soggetto: John Cassavetes
Sceneggiatura: John Cassavetes
Fotografia: Erich Kollmar
Musiche: Shifi Hadi
Montaggio: John Cassavetes, Maurice McEndree
Scenografia: Randy Liles, Bob Reeh
Altri titoli: Schatten, Sombras
Durata: 84
Colore: B/N
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: 16 MM GONFIATO A 35 MM (1:1.37)
Produzione: MAURICE MCENDREE E SEYMOUR CASSEL PER LION INTERNATIONAL
Distribuzione: GLOBE FILM INTERNATIONAL (1962)
NOTE
- IL FILM E' STATO CONCEPITO COME SAGGIO DI RECITAZIONE IMPROVVISATA REALIZZATO IN 16 MM E CON UNA TROUPE DI QUATTRO PERSONE. IN SEGUITO E' STATO GONFIATO A 35 MM E PRESENTATO ALLA 21. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (1961, NELLA SEZIONE INFORMATIVA) DOVE JOHN CASSAVETES HA RICEVUTO IL PREMIO PASINETTI. - FILM EVENTO ALLA 17MA SETTIMANA INTERNAZIONALE DELLA CRITICA DI VENEZIA (2002).
CRITICA
"Film d'avanguardia realizzato con pochi mezzi e improvvisando la sceneggiatura e il dialogo: forse anche per quest'ultimo motivo risulta abbastanza suggestivo e immediato. L'esile vicenda, dal tono realisticamente sobrio, ha una sua significazione umana e sociale, anche se procede a scatti dando l'impressine di parti slegate tra loro. Buona la caratterizzazione di alcuni personaggi. Suggestiva la fotografia in bianco e nero."('Segnalazioni cinematografiche', vol. 51, 1962)