1993. Un profugo bosniaco aiuta amorevolmente un reduce della seconda guerra mondiale, ospite di una casa di riposo per ex combattenti, a trascorrere i suoi ultimi giorni. Il comandante dell'istituzione però scopre che l'uomo è senza documenti e lo fa arrestare. La figlia del reduce rimane profondamente coinvolta e stupita da questo comportamento e le viene naturale iniziare ad investigare su quest'uomo, i suoi valori, la sua vita ed il suo passato. Spinta ad andare più a fondo, decide di partire per la Bosnia, un Paese dilaniato dalla guerra; strada facendo la donna inizia a confrontarsi con il proprio passato.
SCHEDA FILM
Regia: Rolando Colla
Attori: Anna Galiena - Agnese, Senad Basic - Reuf, Giuliano Persico - Carlo, Gianluca Gobbi - Nardelli, Ajla Frljuckic - Mima, Arnaldo Ninchi - Comandante, Sara Capretti - Giuliana, Bojana Sljivic - Ada, Antonio Merone
Soggetto: Rolando Colla
Sceneggiatura: Luca Rastello, Rolando Colla
Fotografia: Peter Indergand
Musiche: Bernd Schurer
Montaggio: Rainer Trinkler
Scenografia: Andi Schrämli
Costumi: Daniela Verdenelli
Altri titoli:
Beyond the Border
Durata: 104
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: 35 MM
Produzione: MINO BARBERA PER MICLA FILM (ROMA) ED ELENA PEDRAZZOLI PER PEACOCK FILM (ZURIGO)
Distribuzione: ISTITUTO LUCE
Data uscita: 2003-02-28
NOTE
- SUONO: MARCO FIUMARA.
- REALIZZATO CON IL SOSTEGNO DEL DIPARTIMENTO DELLO SPETTACOLO, TSI E TELECLUB.
- PRESENTATO IN CONCORSO AL 55MO FESTIVAL DI LOCARNO (2002).
CRITICA
"'Oltre il confine' di Rolando Colla è diviso: la prima parte italiana è poco convincente, la seconda bosniaca è quasi entusiasmante. Anna Galiena mortifica la sua bellezza. Gran coraggio". (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 28 febbraio 2003).
"'Oltre il confine' è un dramma pubblico e privato girato con documentata preparazione e pulizia tecnica e morale dal regista italo-svizzero Riccardo Colla, che insegue un sogno-incubo a doppio binario col dopoguerra italiano e sfocia in un commovente finale, con la brava Galiena che si dedica a una bambina che ha perso la fiducia nel mondo. Recitato con passione anche dall'attore bosniaco Senad Basic, informato sui fatti, il film abbonda però di didascalie che si trasformano in retorica e sfoggio di buonismo". (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 1 marzo 2003).
"Film in stile semi-documentario, pieno di buone intenzioni, ben recitato, con qualche goffaggine di sceneggiatura ma sincero". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 1 marzo 2003)