Un giovane polinesiano, Tanài, lascia la sassosa isola nativa a bordo di una fragile canoa, per compiere un antichissimo rito: procurarsi un po' di terra su cui far nascere l'albero del pane. Soccorso dalla sua profonda conoscenza del mare, frutto degli insegnamenti che da millenni ogni padre polinesiano trasmette ai figli, egli percorre in lungo e in largo l'oceano. Approda all'isola di Pasqua, dove contempla gli idoli di pietra scolpiti dai suoi antenati. Viene trovato, dopo un naufragio, da una tribù Papoa, che lo tiene prigioniero nell'attesa di immolarlo per placare la divinità del luogo. Fuggito con l'aiuto di una ragazza, raggiunge un isolotto sui cui vive - come un eremita - un anziano europeo. Costui riesce a chiamare altri polinesiani, i quali costruiscono per il giovane una nuova canoa. Il giovane riprende il viaggio, ma naufraga sulle coste dell'Alaska. Viene ritrovato semiassiderato e ferito da alcuni scienziati americani: Dopo un mese di cure, guarito, Tanài affronta nuovamente l'oceano, finché approda alla sua isola. Ma questa è ormai soltanto un deserto: messi in salvo gli abitanti in luoghi "moderni", su essa è stata fatta esplodere una bomba atomica.
SCHEDA FILM
Regia: Folco Quilici
Attori: Hubert Putigny, W.M. Reno, Kathy Imrie, E. Tepama
Sceneggiatura: Berto Pelosso, Giorgio Arlorio, Folco Quilici
Fotografia: Giovanni Scarpellini, Riccardo Grassetti, Vittorio Dragonetti
Musiche: Ennio Morricone
Montaggio: Ettore Salvi
Durata: 98
Colore: C
Genere: AVVENTURA
Specifiche tecniche: TECHNISCOPE TECHNICOLOR
Tratto da: RACCONTO POLINESIANO
Produzione: PEA
Distribuzione: PEA
NOTE
DAVID DI DONATELLO 1972 PREMIO SPECIALE A FOLCO QUILICI.
CRITICA
Il regista riesce a fondere con armonia le informazioni etnologiche e "l'odissea" vissuta dal giovane. Il valido e voluto rapporto tra gente polinesiana e natura viene proposto con accenti lirici (Segnalazioni Cinematografiche 72)