Il retroterra - il "sertao" - della regione brasiliana di Agua Branca è dominio incontrastato (e a a servono le spedizioni militari contro di lui) del "cangaceiro" Espedito, che si fa chiamare il "Redentore", poiché pretende di ispirarsi - a modo suo - al Vangelo e ha vaghe aspirazioni di giustizia. Accanto alla sua, prosperano nella zona limitrofa altre bande la cui presenza dà molto fastidio al governatore Branco, interessato allo sfruttamento di un giacimento di petrolio trovato ad Agua Branca. Scegliendo, provvisoriamente, il male minore, costui riesce a ottenere da Espedito - in cambio dell'immunità e di una "fazenda" - la sua collaborazione nella lotta contro gli altri "cangaceiros". Per convincere il bandito, il governatore si avvale dell'aiuto di un geologo olandese, Vincent Helfer, amico del "Redentore". Quando Vincent però, che ha agito in buona fede, s'accorge che Branco non è disposto a rispettare i patti ma, per uccidere Espedito ha addirittura assoldato dei gangster italo-americani, si schiera risolutamente dalla parte del "cangaceiro". Eliminati i sicari del governatore, Espedito si vendica di Branco, uccidendolo.
SCHEDA FILM
Regia: Giovanni Fago
Attori: Tomas Milian - Espedito detto El Redentor, Ugo Pagliai - Vincenzo detto El Feu, Eduardo Fajardo - Governatore Branco, Renato Rossini, Jose' Carlos Farias, Irio Fantini, Bernadette Dinorah De Carvalho, Leo Anchóriz, Quinto Gambi, Aldo Gasparri, Mário Gusmão, Jose' Guzman, Alfredo Santa Cruz, Bob Leo
Soggetto: Antonio Troiso, Giovanni Fago
Sceneggiatura: Bernardino Zapponi, Josè Luis Jerez
Fotografia: Alejandro Ulloa
Musiche: Riz Ortolani
Montaggio: Eugenio Alabiso
Scenografia: Adolfo Cofiño
Costumi: Luca Sabatelli
Altri titoli:
The Magnificent Bandits
Viva Cangaçeiro
Durata: 105
Colore: C
Genere: AVVENTURA
Specifiche tecniche: CINEMASCOPE, TECHNICOLOR, 35 MM
Produzione: TRITONE FILMINDUSTRIA, MEDUSA DISTRIBUZIONE (ROMA), PRODUCCIONES DIA (MADRID)
Distribuzione: MEDUSA
NOTE
- ESTERNI GIRATI IN BRASILE, A BAHIA.
- IL FILM NON E' IL REMAKE DELL'OMONIMO CELEBRE FILM DI LIMA BARRETO PREMIATO A CANNES 1952.
CRITICA
"Imperniata sulla figura e le gesta di un popolano rivoluzionario, la vicenda ricalca, nella sostanza, le strutture del western di cui ripropone in una versione grottesca e ridondante molti luoghi comuni." (Segnalazioni cinematografiche, vol. 68, 1970).