Nymphomaniac Vol. 2

BELGIO 2013
La sera di un freddo inverno, il vecchio Seligman, scapolo affascinante, trova Joe percossa e tumefatta in un vicolo. La porta nel suo appartamento dove si prende cura delle sue ferite mentre lei gli racconta la sua vita autodefinendosi ninfomane. Seligman ascolta con attenzione Joe che, nel corso di otto capitoli, racconta la lussuriosa e avventurosa storia della sua esistenza, ricca di relazioni e incidenti di percorso.
SCHEDA FILM

Regia: Lars von Trier

Attori: Charlotte Gainsbourg - Joe, Stellan Skarsgård - Seligman, Shia LaBeouf - Jerôme, Christian Slater - Padre di Joe, Stacy Martin - Joe ragazza, Jamie Bell - K, Uma Thurman - Sig.ra H, Willem Dafoe - L, Mia Goth - P, Sophie Kennedy Clark - B, Connie Nielsen - Madre di Joe, Michaël Pas - Jerôme adulto, Jean-Marc Barr - Debitore, Udo Kier - Cameriere, Nicolas Bro - F, Hugo Speer - Sig. H, Jens Albinus - S, Felicity Gilbert - Liz, Tabea Tarbiat - Valeria, Tania Carlin - Renée, Jesper Christensen, Shanti Roney, Ivan Pecnik, Severin von Hoensbroech

Sceneggiatura: Lars von Trier

Fotografia: Manuel Alberto Claro

Musiche: Rammstein

Montaggio: Molly Malene Stensgård

Scenografia: Simone Grau Roney

Arredamento: Thorsten Sabel

Costumi: Manon Rasmussen

Effetti: Peter Horth

Durata: 122

Colore: B/N-C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: ARRI ALEXA, DCP (1:1.85/1:2.35)

Produzione: ZENTROPA ENTERTAINMENTS, ZENTROPA INTERNATIONAL, SLOT MACHINE, ZENTROPA INTERNATIONAL FRANCE, CAVIAR, ZENBELGIE, ARTE FRANCE CINÈMA

Distribuzione: GOOD FILMS (2014)

Data uscita: 2014-04-24

TRAILER
NOTE
- IL FILM È DIVISO IN DUE PARTI (VOL. 1 E 2) E IN DUE VERSIONI: LA PRIMA "SOFT" DI 4 ORE, L'ALTRA "HARD" DI 5 ORE E MEZZO.

- LA VERSIONE UNCUT DEL "VOLUME I" E' STATA PRESENTATA FUORI CONCORSO AL 64. FESTIVAL DI BERLINO (2014).

- LA VERSIONE LUNGA (180') E' PRESENTATA FUORI CONCORSO ALLA 71. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2014).

- LA REVISIONE MINISTERIALE DEL NOVEMBRE 2014 HA ABBASSATO IL DIVIETO DA 18 A 14 ANNI.
CRITICA
"Joe, nome maschile costretto in un corpo ninfomane, continua la sua confessione e Lars von Trier la farcisce con più sadismo e meno melancholia (e humour), lasciando spazio a frustate, liti coniugali e alla curiosità del «confessore» che avrà la sua sorpresina. Finale a cerchio: tutto può ricominciare; è finzione, ma istruttiva. Il vol. II appare più moralistico del primo, con tutti i nodi sessuali che vengono al pettine." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 24 aprile 2014)

"(...) chi avesse scambiato il doppio film di von Trier per un porno, dovrà ricredersi ancor di più. La seconda parte aumenta la sfumatura di pessimismo e la storia di Joe assume toni da noir, nell'episodio sadomaso e soprattutto nell'ultimo capitolo, quando la tragica eroina (la Gainsbourg anche nel racconto, otreché nella sua 'cornice') prenda a bazzicare il mondo del crimine e progetta un omicidio. Gli elementi meta-narrativi (scritte in sovrimpressione, digressioni...) si diradano rispetto alla prima parte; tuttavia 'Nymphomaniac vol. II' mantiene il carattere del film-saggio, che conta esempi rari ma illustri quali il cinema di Godard e il pasoliniano 'Salò o le 120 giornate di Sodoma'. Anche la fitta rete di citazioni ('alte' come Wagner e Andrej Rublev, o più 'basse', come le pistole di James Bond), lungi dall'essere una sterile esibizione di sapere, fa parte integrante della dimensione saggistica." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 24 aprile 2014)

"Seligman ascolta, interferisce, ragiona senza mai fare la morale; Joe spiega o controbatte con fiera a-moralità: in un gioco dialettico dove il filosofeggiare lavora al servizio di un'estraniata esibizione dei demoni interiori dell'autore. Il tutto configura un'opera irritante e affascinante, disuguale e densa, mistica e brechtiana com'è nello stile di un cineasta che per alcuni (ci includiamo) è un artista e per altri solo un mistificatore." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 24 aprile 2014)

"Piacerà anche più del primo episodio. Che tutto sommato tirava molto al Tinto Brass (non poche scene erano decisamente goliardiche). Qui gli episodi sono più significativi. La gioiosa porcellaggine ha lasciato il posto all'angoscia esistenziale. Nel frattempo von Trier è ritornato alla forma degli anni 90 e termina l'erotica odissea «in crescendo»." (Giorgio Carbone, 'Libero', 24 aprile 2014)