Due anni dopo la fine della II Guerra Mondiale a Ciancaldo, un paese siciliano, il cinema è l'unico divertimento. Davanti a una platea chiassosa, ma anche emotiva, il "parroco-gestore" fa passare sullo schermo celebri film americani e italiani, dopo adeguati tagli di cui si occupa l'anziano Alfredo, il proiezionista, che inizia ai misteri della macchina da proiezione Salvatore, un ragazzino di dieci anni figlio di un disperso in Russia e fanatico frequentatore del cinema. Quando la cabina si incendia perché Alfredo ha voluto proiettare anche in piazza un film comico, Salvatore, dopo aver salvato Alfredo, che per le ustioni al volto rimarrà cieco, prende il suo posto nel rinnovato Cinema Paradiso. Ormai adolescente si innamora di Elena, una ragazza benestante. Chiamato alle armi dopo aver chiesto invano un appuntamento a Elena per salutarla prima di partire, non riceverà nemmeno risposta alle numerose lettere che le invia, regolarmente respinte in caserma. Dopo il servizio militare Salvatore non torna più a Ciancaldo poiché Alfredo gli ha detto che il suo avvenire è altrove e dal paese molti sono emigrati in Germania per lavorare. Passano trent'anni: a Salvatore, diventato un affermato regista, la madre comunica che Alfredo è morto. Tornato al paese trova tutto cambiato e il "Nuovo Cinema Paradiso" ormai fatiscente viene demolito. Salvatore rivede Elena, sposata con figli, ma la loro storia non potrà ricominciare, anche se Elena è rimasta l'unico amore della sua vita. Così Salvatore torna a Roma con tanti rimpianti e ricordi e anche con una "pizza" di pellicola che Alfredo ha lasciato per lui: dentro ci sono gli spezzoni che il "prete-gestore" tagliava a suo tempo. La proiezione di quei reperti costituisce per Salvatore il simbolo dell'immortalità del cinema, nonostante la crisi che attualmente lo travaglia.
SCHEDA FILM
Regia: Giuseppe Tornatore
Attori: Philippe Noiret - Alfredo, Salvatore Cascio - Salvatore 'Totò' Di Vita, bambino, Jacques Perrin - Salvatore Di Vita, adulto, Leopoldo Trieste - Don Adelfio, Agnese Nano - Elena, adolescente, Pupella Maggio - Maria, madre di Salvatore, anziana, Marco Leonardi - Salvatore Di Vita, adolescente, Antonella Attili - Maria, madre di Salvatore, giovane, Brigitte Fossey - Elena, adulta, Enzo Cannavale - Spaccafico, Isa Danieli - Anna, moglie di Alfredo, Leo Gullotta - Attacchino, Tano Cimarosa - Maniscalco, Nicola Di Pinto - Scemo del villaggio
Soggetto: Giuseppe Tornatore
Sceneggiatura: Giuseppe Tornatore, Vanna Paoli - collaborazione e ricerche di repertorio
Fotografia: Blasco Giurato
Musiche: Ennio Morricone, Andrea Morricone - "Tema d'amore"
Montaggio: Mario Morra, Ida Cruciani - assitente
Scenografia: Andrea Crisanti
Costumi: Beatrice Bordone
Effetti: Corridori G&A Cinematografica
Altri titoli:
Cinema Paradiso
Cinema Paradiso: The New Version
Le cinéma Paradiso
Durata: 155
Colore: C
Genere: DRAMMATICO ROMANTICO
Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.66), PANORAMICO
Produzione: FRANCO CRISTALDI PER CRISTALDI FILM, GABRIELLA CAROSIO (PRODUTTORE DELEGATO) PER RAI-RADIOTELEVISIONE ITALIANA (ROMA), LES FILMS ARIANE, TF 1 FILMS PRODUCTIONS (PARIGI)
Distribuzione: TITANUS (1989) - VIDEOGRAM, TITANUS DISTRIBUZIONE VIDEO, NUMBER ONE VIDEO, PANARECORD, GRUPPO EDITORIALE BRAMANTE (NUMBER ONE, CINECITTA')
Data uscita: 1988-11-17
NOTE
- DOPO LA PRIMA USCITA NELLE SALE IL REGISTA, INSIEME AL PRODUTTORE FRANCO CRISTALDI, TOLSE UN BLOCCO CENTRALE RIDUCENDO COSI' LA DURATA A 123' ED ELIMINANDO IL PERSONAGGIO DI BRIGITTE FOSSEY (ELENA DA ADULTA).
- ESTERNI GIRATI IN SICILIA A: PALERMO, BAGHERIA, CEFALU', CASTELBUONO LASCARI, TERMINI IMERESE, CHIUSA SCLAFANI, SANTA FLAVIA, SAN NICOLA L'AVENA.
- GOLDEN GLOBE E OSCAR 1990 COME MIGLIOR FILM STRANIERO.
- DAVID DI DONATELLO 1989 A ENNIO MORRICONE COME MIGLIOR MUSICISTA.
- GRAN PREMIO DELLA GIURIA AL 42MO FESTIVAL DI CANNES (1989, EX AEQUO CON "TROPPO BELLA PER TE" DI BERTRAND BLIER).
- PREMIO PASINETTI 1990 DEL SINDACATO GIORNALISTI CINEMATOGRAFICI.
CRITICA
"Storia sommessa e lieve di un'amicizia e di una vocazione, una splendida favola dolceamara che passò inosservata e fu sepolta da tardivi e poco spontanei consensi solo dopo l'Oscar. Due soli difetti: qualche macchietta superflua e un quarto d'ora di troppo. Purtroppo è l'unico acuto (salvando forse il pianista sull'Oceano) della meteora Tornatore". (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 30 luglio 2002)
"[...] Nuovo Cinema Paradiso è tutto sommato un buon film, largamente autobiografico, degno dei premi vinti [...]. Tornatore si conferma un bravo assimilatore [...] che oggi rimpasta con le sue personali invenzioni la leggenda del cinema, ne celebra la mitologia con un'accurata ricostruzione dei rituali, e sa raccontare il ritratto di quell'amicizia tra Alfredo e Totò sullo sfondo d'una malinconia, ironica e affettuosa, molto pungente. Il suo film non è per i palati che pretendono capolavori." (Giovanni Grazzini, 'Il Corrire della Sera', 13 novembre 1988)