"Il Professore" è un quarantenne dall'aspetto scialbo, dall'espressione concentrata e stupita, che sembra vivere in un universo racchiuso solo nella sua testa e che vive in una casa per appuntamenti dove viene utilizzato come tuttofare. Complice l'amicizia con la Marchesa, una prostituta della casa che ha tentato il suicidio per una delusione d'amore, e le visite agli scavi della Villa di Adriano, a Tivoli, la sua coscienza si smuoverà tra scambi e intrecci di significati con la mediocrità della sua vita.
SCHEDA FILM
Regia: Emidio Greco
Attori: Giuseppe Battiston - 'Il Professore', Ambra Angiolini - La Marchesa, Giorgia Salari - Lea, Annapaola Vellaccio - Gina, Francesca Fava - Wanda, Iaia Forte - La Signora
Soggetto: Franco Lucentini - racconto, Emidio Greco
Sceneggiatura: Emidio Greco
Fotografia: Francesco Di Giacomo
Musiche: Luis Enríquez Bacalov
Montaggio: Bruno Sarandrea
Scenografia: Marcello di Carlo
Arredamento: Luciano Cammerieri
Costumi: Loredana Buscemi
Suono: Stefano Campus
Altri titoli:
News of the Excavations
Durata: 90
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: 35 MM
Tratto da: racconto omonimo di Franco Lucentini (Ed. Mondadori)
Produzione: EMANUELE NESPECA, GIANLUCA ARCOPINTO E MARCO LEDDA PER LA FABBRICHETTA S.R.L. IN COLLABORAZIONE CON RAI CINEMA
Distribuzione: MOVIMENTO FILM (2011)
Data uscita: 2011-04-29
TRAILER
NOTE
- REALIZZATO CON IL SUPPORTO DI ROMA LAZIO FILM COMMISSION.
- FUORI CONCORSO ALLA 67. MOSTRA INTERNAZIONALE DEL CINEMA DI VENEZIA (2010).
CRITICA
"Dopo il compianto Franco Lucentini, a ridarci notizie degli scavi è il regista Emidio Greco, che prende quelle pagine di nausea poco sartriana e molto nostrana e ne fa un piccolo, intimo film,sospeso in una Roma contemporanea ed eterna. (...) Mentre il vocabolario dei personaggi (ambasciata, dettagliante, etc.) rischia l'asincrono, di Lucentini rimane intatto il linguaggio tagliato su misura della marginalità: un passo doppio esistenziale, senza amore ma con tenerezza, che bypassa le cronache precarie perché stare al mondo, sostiene Greco, è di per sé notiziabile. Così il passato che non passa dei ruderi e l'anello che non tiene dell'umano: che sia arte-vita?" (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 28 aprile 2011)
"Offre un'occasione per rispolverare un po' di buona letteratura italiana del dopoguerra questa commedia drammatica, che adatta liberamente un racconto di Franco Lucentini. (...) Toccante storia d'amore, che poteva volare alto." (Cinzia Romani, 'Il Giornale', 29 aprile 2011)
"Spiacerà a chi da tempo reclamava un ruolo da protagonista per Giuseppe Battiston e ora è stato accontentato, ma non ne gioisce. Battiston è sempre bravo, e per una volta persino raccolto e interiore. E' l'Angiolini che purtroppo non funziona con mansioni di primadonna." (Giorgio Carbone, 'Libero', 29 aprile 2011)
"Se c'è un attore da scoprire è sempre Giuseppe Battiston. Vedere per credere 'Notizie degli scavi', che Emidio Greco ha tratto da un bel racconto anni '60 di Franco Lucentini. (...) Un piccolo film lontano da ogni moda, che però disegna un'idea di cinema libera e coerente." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 29 aprile 2011)
"Bella idea quella di Emidio Greco di portare sullo schermo uno dei pochissimi (tre in tutto) racconti pubblicati da Franco Lucentini senza l'inseparabile Carlo Fruttero, dove il tema è quello di una reclusione più o meno volontaria. (...) La difficoltà maggiore di questo adattamento realizzato con finezza in spirito di fedeltà era trovare l'interprete giusto. Ambra è una marchesa convincente e sono buone tutte le partecipazioni, ma Giuseppe Battiston è semplicemente straordinario per il modo in cui riesce a rendere accattivante e umano un personaggio che resta chiuso nel suo mistero." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 29 aprile 2011)
"Romanticamente demodé, 'Notizie degli scavi' di Emidio Greco (da un racconto di Lucentini) racconta con linguaggio letterario l'amore tra due perdenti, facendo dialogare passato e presente, Storia e attualità. Bella la scelta di Ambra Angiolini e Giuseppe Battiston." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 29 aprile 2011)