Alla fine della guerra, Nostos, eroe errante, con i compagni inizia il suo viaggio di ritorno in patria nelle acque del Mediterraneo. Ma vari motivi ritardano la conclusione della sua avventura: ostacoli naturali, ricordi evanescenti della sua infanzia, dei suoi genitori, dell'amore per una bellissima fanciulla, la nostalgia per il passato. Il rimpianto per ciò che non ha fatto, il silenzio profondo che tutto avvolge, la solitudine più terribile in seguito ad un naufragio in cui tutti i compagni periscono e in cui lui stesso rischia di morire. La natura nei suoi meravigliosi aspetti (il mare, gli scogli, l'acqua che zampilla pura ed invitante dalle rocce, gli animali nella loro semplicità di vita, le montagne maestose, i fiori e le piante nella loro incomparabile bellezza) sembra accogliere l'errante tormentato come una madre premurosa. Alla fine riesce fortunosamente a giungere in prossimità della sua casa, dei suoi affetti e delle cose che gli sono familiari.
SCHEDA FILM
Regia: Franco Piavoli
Attori: Paola Agosti, Ginevra Alighieri, Alex Carozzo, Branca De Camargo, Mariella Fabbris, Giuseppe Marcoli, Luigi Mezzanotte - Nostos, Roberto Tarasco, Alessandra Agosti
Soggetto: Franco Piavoli
Sceneggiatura: Franco Piavoli
Fotografia: Franco Piavoli
Musiche: Giuseppe Mazzuca, Luca Tessadrelli
Montaggio: Franco Piavoli
Scenografia: Gianfranco Aymerich
Durata: 87
Colore: C
Genere: ALLEGORICO
Specifiche tecniche: NORMALE
Produzione: FRANCO PIAVOLI E GIANNANDREA PECORELLI
Distribuzione: MIKADO FILM (1990) - GENERAL VIDEO, EMPIRE VIDEO (GOLD)
CRITICA
Non si sa davvero cosa ammirare di più, se la scansione visiva con quegli acronici accostamenti di acque, terre, fiori, animali, verde di prati e boschi, giallo di maggesi, tremolar di marine e corrusche sospensioni celesti, o il discorso sonoro e musicale, idiomatici miscugli di tempi antichissimi mediterranei o sanscriti, vibratilità di rumori, gemiti, canti, sciacquii, gracidii, campanacci, contrappunti sapientemente bilanciati ora con una bellezza che si accompagna alla sfondo sonoro ora con una musicalità' struggente che incorpora e piega ai suoi sensi anche la concretezza delle immagini. (Alberto Pesce, La Rivista del Cinematografo)