Nostalgia

3.5/5
Torna a Napoli e poi… Mario Martone di nuovo in gara a Cannes 27 anni dopo L'amore molesto. Ancora una volta da un romanzo (allora della Ferrante, ora di Ermanno Rea), ancora una volta con la "riscoperta" della città partenopea

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ITALIA - FRANCIA 2021
Dopo quarant'anni di lontananza Felice torna lì dov'è nato, il rione Sanità, nel ventre di Napoli. Riscopre i luoghi, i codici del quartiere e un passato che lo divora.
SCHEDA FILM

Regia: Mario Martone

Attori: Pierfrancesco Favino, Francesco Di Leva, Tommaso Ragno, Aurora Quattrocchi, Sofia Essaidi, Nello Mascia, Salvatore Striano, Ar Tem, Emanuele Palumbo

Soggetto: Ermanno Rea - - dall'omonimo romanzo

Sceneggiatura: Mario Martone, Ippolita di Majo

Fotografia: Paolo Carnera

Montaggio: Jacopo Quadri

Scenografia: Carmine Guarino

Durata: 117

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Tratto da: romanzo omonimo di Ermanno Rea (ed. Feltrinelli, 2016)

Produzione: PICOMEDIA, MAD ENTERTAINMENT, LUCIANO STELLA, ROBERTO SESSA, MARIA CAROLINA TERZI, CARLO STELLA CON ROSEBUD ENTERTAINMENT PICTURES

Distribuzione: MEDUSA FILM (2022)

Data uscita: 2022-05-25

NOTE
- IN ASSOCIAZIONE CON ARTE CONFINOVA; IN COLLABORAZIONE CON PRIME VIDEO, CON IL CONTRIBUTO DI REGIONE CAMPANIA E FILM COMMISSION REGIONE CAMPANIA. - OPERA REALIZZATA CON IL SOSTEGNO DELLA REGIONE LAZIO, FONDO REGIONALE PER IL CINEMA E L'AUDIOVISIVO. - IN CONCORSO AL 75. FESTIVAL DI CANNES (2022). - QUARTA PARTECIPAZIONE DI MARTONE AL FESTIVAL DI CANNES DOPO AVER PRESENTATO: 'L'AMORE MOLESTO' (1995), 'TEATRO DI GUERRA' (1998, NELLA SEZIONE 'UN CERTAIN REGARD') E 'L'ODORE DEL SANGUE' (2004, NELLA SEZIONE 'QUINZAINE DES RÉALISATEURS'). - IL LIBRO DA CUI E' TRATTO IL FILM E' STATO PUBBLICATO POSTUMO A CAUSA DELLA MORTE DELL'AUTORE UN MESE PRIMA DELLA PUBBLICAZIONE. - MIGLIORE SCENEGGIATURA, MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA (PIERFRANCESCO FAVINO), MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA (FRANCESCO DI LEVA, TOMMASO RAGNO) AI NASTRI D'ARGENTO 2022.
CRITICA
"La storia di un ritorno, della riappropriazione di un'identità perduta, della ricerca di un riscatto, di una pacificazione impossibile, di un'amicizia corrotta e di un nuovo posto nel mondo. (...) Ricco di poesia, passione, paura, di un mistero che non sembra svanire neppure con la parola fine, il film che il regista ha scritto con Ippolita Di Majo scava tra le pagine del romanzo per coglierne l'essenza più pura, restituendoci il fascino di luoghi fuori dal tempo e dallo spazio, personaggi così tridimensionali che sembra di averli incontrati davvero. E tra le tante scene che arrivano dritte al cuore c'è quella struggente in cui Felice si prende cura di sua madre prendendola tra le braccia e adagiandola con infinito amore in una vasca da bagno. Un momento in cui si resta con il fiato sospeso, sopraffatti da tanta bellezza. (...) Un'altra memorabile sequenza del film vede protagonista l' ottimo Francesco Di Leva, che dopo aver interpretato tanti ruoli di malavitosi, veste qui i panni del parroco del rione, saldo punto di riferimento di un'intera comunità. È lui ad accompagnare Felice tra le famiglie della Sanità, pronto ad ascoltare, discutere e venire a compromessi con il volto più oscuro della città al solo scopo di salvare magari un ragazzo che vorrebbe suonare il violino invece di spacciare droga." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 25 maggio 2022) "Il viaggio di Mario Martone nel "corpo" di Napoli continua. Dopo 'Il sindaco del rione Sanità' da Eduardo, presentato a Venezia nel 2019, e dopo 'Qui rido io' si ritorna in uno dei quartieri più iconici e problematici della città: la Sanità, appunto, edificato in un vallone usato come luogo di sepoltura fin dai tempi degli antichi greci. E non a caso 'Nostalgia', dal romanzo omonimo di Ermanno Rea, è un film di fantasmi, un viaggio onirico nel quale la camorra fa da sfondo all'introspezione del protagonista e alla sua ricerca del proprio passato. Felice torna a Napoli dopo quarant'anni vissuti in Egitto. La vecchia madre sta morendo, lui ha il dovere di assisterla. Ma dopo la morte della donna, quando nulla più lo trattiene, Felice rimane. (...) il suo scopo: ritrovare Oreste, l'amico d'infanzia che ora è il boss del quartiere. (...) Il confronto fra i due, pian piano, trasforma 'Nostalgia' in un dramma a metà fra la tragedia greca e il film western (la lunga, strepitosa sequenza in cui Felice e Don Luigi entrano nei vicoli proibiti della Sanità, verso il rifugio di Oreste, osservati da occhi invisibili e onnipresenti, sembra il viaggio di John Wayne verso l'accampamento di Cochise in 'Il massacro di Fort Apache'...). Il film finisce come il romanzo di Rea inizia, l'esito dell'incontro non va rivelato. 'Nostalgia' è una poderosa immersione in una Napoli ancestrale (...)." (Alberto Crespi, 'La Repubblica', 25 maggio 2022)