Calamity Jane è una ragazza del West, che veste, vive e si comporta come un vero cowboy: cavalca, fa a schioppettate con gli indiani, urla, impreca. Jane ama darsi delle arie, fare la spaccona ed ha preso sotto la sua ala protettrice Ketty, una ragazza di città, che è arrivata nel suo paesucolo sperduto. Calamity Jane fa tanto che riesce ad imporre Ketty al pubblico come cantante e ballerina. Jane è innamorata di un tenente e quando s'accorge che l'eleganza e le abitudini cittadine di Ketty hanno fatto colpo sul suo fidanzato, obbliga la fanciulla ad andarsene. Ma poi, visto che il tenente è ormai irrimediabilmente innamorato di Ketty, Calamity Jane la perdona e si riconcilia con lei. Jane, che a contatto con la ragazza di città ha modificato le sue abitudini, le sue maniere, il suo abbigliamento, troverà conforto nell'amore di Bill. Due matrimoni renderanno entrambe felici.
SCHEDA FILM
Regia: David Butler
Attori: Doris Day - Calamity Jane, Howard Keel - Wild Bill Hickok, Allyn Ann McLerie - Wild Bill Hickok, Philip Carey - Tenente Danny Gilmartin, Dick Wesson - Francis Fryer, Paul Harvey - Henry Miller, Chubby Johnson - Rattlesnake, Gale Robbins - Adelaid Adams
Soggetto: James O'Hanlon
Sceneggiatura: James O'Hanlon
Fotografia: Wilfred M. Cline
Musiche: Sammy Fain, Paul Francis Webster
Montaggio: Irene Morra
Scenografia: John Beckman
Costumi: Howard Shoup
Durata: 98
Colore: C
Genere: AVVENTURA
Specifiche tecniche: 35 MM, TECHNICOLOR
Produzione: WARNER BROS. PICTURES
Distribuzione: WARNER BROS. (1954)
NOTE
- OSCAR 1954 PER LA MIGLIORE COLONNA SONORA.
CRITICA
"Il film è ben diretto e bene interpretato , specialmente da parte di Doris Day. Buono il Technicolor." (Segnalazioni Cinematografiche, vol.36, 1954)
"Caramellosa e sciocca commedia musicale, immersa in una sgargiante ambientazione western, che ripercorre la vita della più celebre eroina della prateria. Il meglio è nelle coreografie e nelle canzoni, una delle quali ('Secret Love') acchiappò l'Oscar: il peggio nelle insopportabili smorfie di Doris Day. Tanto che il titolo più adatto sarebbe stato: 'Non baciare, sparami!'". (Massimo Bertarelli, 'Il giornale', 9 giugno 2003)