In fuga da un passato oscuro ed opprimente, Matteo raggiunge Lodz, in Polonia, dove, dopo un viaggio difficile, trova rifugio dall'amico Mario titolare del ristorante 'La dolce vita'. In poco tempo Matteo diventa il cuoco del ristorante e trova una insperata serenità grazie all'amore della cameriera polacca Ewa. Ma la Polonia di oggi somiglia terribilmente alla Sicilia che Matteo ha abbandonato: Mario, infatti, è costretto a pagare regolarmente il pizzo ad un boss locale che, per di più, insidia anche la bella Ewa. A completare il quadro arriva anche Giuseppe, giunto apposta dalla Sicilia per ricordare a Matteo il suo passato.
SCHEDA FILM
Regia: Gabriele Iacovone
Attori: Andrea Cambi - Mario, Antonio Berardinelli - Matteo, Agneieszka Duleba-Kasza - Ewa, Ubaldo Lo Presti, Mariusz Jakus, Vittorio Attene, Sacha Darwin
Sceneggiatura: Gabriele Iacovone
Fotografia: Sandro Grossi
Musiche: Valerio Gallo Curcio
Montaggio: Raimondo Crociani
Scenografia: Marta Zani
Costumi: Valentina Ciaralli
Durata: 92
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: 35 MM
Produzione: CARISMA CINEMATOGRAFICA
Distribuzione: CARISMA CINEMATOGRAFICA
Data uscita: 2003-02-21
NOTE
- PROGETTO RICONOSCIUTO DI 'INTERESSE CULTURALE NAZIONALE' DALLA COMMISSIONE CINEMA PRESSO IL DIPARTIMENTO SPETTACOLO DEL MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
- FESTIVAL: 27° FESTIVAL DEL CINEMA POLACCO (GDYNIA), 55° FESTIVAL DEL CINEMA INTERNAZIONALE DI SALERNO, FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO (SAN PIETROBURGO, MOSCA), 17TH INTERNATIONAL FILM FESTIVAL BRAUNSCHWEIG (GERMANIA), 7TH SHANGHAI INTERNATIONAL FILM FESTIVAL (CINA).
- PREMI: TROFEO DI CATEGORIA PER I LUNGOMETRAGGI CINEMATOGRAFICI (SALERNO).
CRITICA
"Insolita opera prima di Gabriele Iacovone, cresciuto registicamente nella mitica scuola di Lodz, 'Non sono io' è un anomalo thriller che vorrebbe riflettere sulla Polonia postsocialista. Gli attori si impegnano, ma regia e sceneggiatura hanno scarso mordente. Più fiction tv che cinema". (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 21 febbraio 2002)
"Si avverte il tentativo di trovare un onorevole compromesso tra dramma d'anime e compromesso: tra dramma d'anime e film d'azione; però il risultato è doppiamente incerto. Da una parte, il dramma impedisce al regista di creare la suspense necessaria a una storia come quella che ha scelto; dall'altra, l'azione si concentra in un epilogo che, più che l'esito narrativo degli eventi, sembra un deus ex-machina messo lì per trovare una fine con cui salvare la pelle ai buoni e punire il cattivo. Non male le scelte di casting, Antonio Berardinelli ha l'aspetto tormentato che si confà al personaggio; il buon Mario è servito dal fisico solido di Andrea Cambi, la bionda Agnieszka è graziosa e trepidante quanto occorre". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 22 febbraio 2003)
"Più un film di frontiera che una partita giocata in trasferta Non sono io di Gabriele Iacovone, esordio che esce nel fine settimana, vede nella Polonia di oggi atmosfere difficilmente colte dallo stesso cinema polacco. (...)
Qui il piglio è diverso, la presa di possesso del set è fatta con la sicurezza di chi ha assorbito bene tutte le atmosfere e la location non diventa la materia del film. (...)
Thriller e insieme storia d'amore e d'amicizia."
(Silvana Silvestri, Il Manifesto, 13 febbraio 2003)
"Una storia nera. (...) Non tutto è convincente, sia sul piano del racconto sia su quello della sua rappresentazione. (...) Il carattere del protagonista, le sue angoscie, gli incubi di quello che si è lasciato alle spalle, il suo coraggio di non nascondersi più, deciso ormai a dire "Non sono io" quando lo assimileranno al killer, hanno comunque un certo rilievo. Seguiti nel testo e poi dalla regia, con accenti sicuri, lontani dalla retorica anche al momento di concludere."
(Gian Luigi Rondi, Il Tempo, 26 febbraio 2003)